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Giornalisti: ”In Italia preoccupa l’aumento di attacchi, intimidazioni e minacce di morte”, denuncia la Ue

Probabilmente, così come capita in tutti  mestieri e settori, sicuramente ci sarà anche chi adempie alle proprie ‘mansioni’ con distacco e leggerezza o, in rarissimi casi, ‘per interesse’, tuttavia quello del giornalista è un mestiere ‘voluto e duramente conquistato’, fatto di infiniti anni di gavetta e porte chiuse. Dunque, vista anche la delicatezza dei temi trattati (per altro seriamente disciplinati da severe regole professionali), solitamente chi si mette davanti allo schermo di un pc si pone in maniera ‘laica’ e ‘trasparente’, cercando di concentrarsi soltanto sulla notizia e sul come veicolarla al meglio. Nessuna ‘invenzione’ o, peggio, valutazione personale aggiunta: i fatti, la verità.

Un ‘mestiere’ a volte anche umiliante, quando non addirittura ‘pericoloso…’

Tuttavia però, perché a volte ‘scomoda’ od ‘antipatica’, non sempre questa verità viene accolta da persone altrettanto ‘laiche o pulite’ dentro, ed un articolo può rivelarsi anche un pericoloso boomerang.  Insomma, non sempre questo è un mestiere scevro da situazioni umilianti, quando non addirittura ‘pericolose’. Ma il più delle volte sono gli stessi cittadini ad invocare ‘il soccorso’ della stampa…

La Ue: “I numerosi attacchi fisici, intimidazioni, e minacce di morte contro i giornalisti italiani…”

Senza stare ora a rimarcare per l’ennesima volta il pessimo posto che l’Italia ricopre nel mondo in fatto di libertà di stampa, val però la pena sottolineare quanto diffuso stamane dal rapporto sullo Stato di diritto nell’Ue nel 2021, stilato dalla Commissione europea. Ebbene, si legge che nel 2021 – nella ‘civilissima‘ Italia – “i numerosi attacchi fisici e le minacce di morte, come pure altre forme di intimidazione nei confronti dei giornalisti, restano un problema preoccupante“. Una ragione di più per impegnaci ancora più a fondo…

Max

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Max Tamanti