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Giornata Nazionale per la promozione del neuro sviluppo, centrale il ruolo dei Pediatri  per riconoscere i campanelli d’allarme

In Italia quasi 2 milioni di bambini e ragazzi tra 0 e 18 anni sono affetti da disturbi neuropsichici e del neurosviluppo, condizioni che rappresentano una vera e propria emergenza sanitaria e sociale, e che necessitano di interventi diagnostico-terapeutici precoci per scongiurare lo sviluppo di gravi disabilità e ridurre l’impatto sui pazienti, sulle famiglie e sul SSN”. 

Questo il commento di Antonio D’Avino, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), in occasione della Giornata nazionale per la promozione del neurosviluppo che si celebra oggi

Disturbi del neuro sviluppo, i pediatri: “Un percorso diagnostico-assistenziale precoce, appropriato e sostenibile nel pieno rispetto della dignità del bambino e della sua famiglia”

Il Pediatra di Famiglia è un osservatore privilegiato delle prime fasi della crescita e dello sviluppo psicomotorio del bambino. La sfida alla quale siamo chiamati a rispondere in quanto garanti delle cure primarie sul territorio è quella di giungere tempestivamente ad una ‘diagnosi del rischio’ e contribuire, insieme agli altri attori del SSN, ad un percorso diagnostico-assistenziale valido per tutti i disturbi del neurosviluppo che sia precoce, appropriato e sostenibile nel pieno rispetto della dignità del bambino e della sua famiglia” – dichiara Carmelo Rachele, coordinatore nazionale FIMP ‘Area Neurosviluppo’.

Disturbi del neuro sviluppo, i pediatri: “Dal 2020, il monitoraggio e l’osservazione di queste condizioni è parte integrante dei Bilanci di Salute, controlli di routine previsti dal Ssn”

I disturbi del neurosviluppo, nelle loro molteplici e complesse manifestazioni, sono tra i problemi che sempre più frequentemente ci troviamo ad affontare nei nostri studi – conclude D’Avino –. Anche per questo, dal 2020, il monitoraggio e l’osservazione di queste condizioni è parte integrante dei Bilanci di Salute, cioè di quei controlli di routine previsti dal Servizio sanitario e realizzati dai Pediatri di Famiglia a determinate tappe di età definite in accordo con le singole Regioni. 

Aspetto che evidenzia il ruolo centrale dei Pediatri di Famiglia per l’individuazione precoce della problematica e l’indirizzamento del paziente verso lo specialista di riferimento per una presa in carico tempestiva e appropriata. Ma il nostro ruolo non si esaurisce qui: il rapporto di fiducia con i nostri assistiti ci impone di supportare bambini e ragazzi affetti dal disturbo lungo tutto il percorso di cura a tutela della salute complessiva del paziente e a sostegno dei loro familiari”.

Max

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Max Tamanti