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Giovanni Galli sulla morte del figlio Niccolò a Vieni da me: “Mi ha aiutato l’amore”

Un dolore che lacera l’anima, che toglie il fiato. Il peggio che possa esistere. La morte di un figlio è un pezzo di anima che se ne va. Lo ha provato Giovanni Galli, che ha vissuto sulla sua pelle la scomparsa del figlio Niccolò, giovane promessa del calcio italiano sulle orme del padre, campione dei nostri tempi.

“Non so come ho fatto ad andare avanti”

Una chiamata ha sconvolto la sua vita, come ha affermato lo stesso Galli nel corso della trasmissione Vieni da me condotta da Caterina Balivo: “E’ stato un susseguirsi di telefonate dove la situazione peggiorava sempre. L’ultimo tratto della galleria di Bologna nessuno rispondeva più al telefono e, in quel momento, ho guardato mia moglie Anna e le ho detto di prepararci al peggio. Prima era scivolato con il motorino, poi era caduto e quando siamo arrivati all’ospedale di Bologna abbiamo trovato tutti i suoi compagni di squadra in lacrime e lì abbiamo capito tutto”.

L’ex portiere racconta come ha reagito a quei tragici momenti: “Non mi chiedere come si fa ad andare avanti. Mi ha aiutato l’amore che c’è sempre stato nella mia famiglia e l’altra cosa che mi ha aiutato è la fede perché se così non fosse stato sarebbe stato molto duro e molto difficile. Capisco i genitori che si ritrovano a vivere queste tragedie e che hanno dolore, rabbia e disperazione e credo che la fede con la consapevolezza che un giorno lo riabbraccerò è l’unica consolazione che ho in questo momento”, ha concluso Galli.