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Gip non convalida l’arresto, Carola Rackete è libera

Arriva la svolta per la vicenda relativa alla Sea Watch e della capitana messa in stato d’arresto prima e ai domiciliari poi: Carola Rackete è libera. Il Gip non convalida l’arresto e dunque la donna torna in libertà. E, dal canto suo, Salvini si stizzisce parlando di una “sentenza che non fa bene all’Italia”

Sea Watch, Carola Rackete è libera: non c’è la convalida del Gip

Il gip chiarisce che “non applicabile il dl sicurezza“, Salvini si stizzisce, Di Maio corrobora asserendo che “la scarcerazione sorprende, confiscare la nave”. Si evolve la questione della Sea Watch 3 e si sblocca la vicenda di Carola Racete.

Il prefetto di Agrigento firma il decreto di espulsione, che andrà comunque convalidato dall’autorità giudiziaria. Ma intanto il gip non convalida l’arresto per Carola Rackete.

La comandante della Sea Watch Carola Rackete dunque ritorna in libertà. Il Gip non ha disposto nei riguardi della comandante tedesca la misura cautelare. In precedenza la Procura aveva incoraggiato la convalida del provvedimento e il divieto di soggiorno in provincia di Agrigento.

Per il gip come detto “non è applicabile il dl sicurezza”. In particolare, si evince come, secondo il Gip, il Dl sicurezza bis “non è applicabile alle azioni di salvataggio”: lo chiarisce proprio il gip di Agrigento, Alessandra Vella, nel chiarire i motivi della mancata convalidata dell’arresto della comandante.

In effetti le ragioni per cui non si è potuto procedere, fa capire il Gip, sono dovute al fatto che la procedura del Dl sicurezza si riferisce alle sole condotte degli scafisti.

Aggiornamento ore 5,45

Stando a quanto riferito dal gip di Agrigento la decisione di attraccare a Lampedusa da parte della comandante della Sea Watch Carola Rackete non sarebbe stata “strumentale, ma obbligatoria” in quanto i porti della Libia e della Tunisia non erano stati considerati sicuri.

Una posizione diversa, e molto, rispetto a quella della Procura per la quale non cera “lo stato di necessità“. Secondo la stessa Procura, del resto, l’azione della capitana della nave Sea Watch nei confronti della vedetta della Gdf è stato “volontario”.

Lo aveva detto non più tardi di ieri il Procuratore Luigi Patronaggio a margine dell’udienza di convalida dell’arresto. “E’ stata valutata negativamente, in maniera volontaria, la manovra effettuata con i motori laterali della Sea Watch che ha prodotto lo schiacciamento della motovedetta della Guardia di finanza verso la banchina. Questo atto è stato ritenuto, da noi, fatto con coscienza e volontà”,

Aggiornamento ore 9.47

Come noto, la comandante della Sea Watch Carola Rackete è accusata per i reati 1100 del codice della navigazione, vale a dire resistenza a nave da guerra e, in base all’articolo 337 del codice penale, resistenza a pubblico ufficiale. Tuttavia la capitana è tornata in libertà. Una vicenda, questa, che ha fatto inalberare Matteo Salvini.

Il leader della Lega e vice premier, nonché ministro dell’Interno ha ribadito che il governo è pronto a “spedirla in Germania” ed ha avuto parole piuttosto critiche sulla vicenda.

“Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale”, ha detto infatti il ministro dell’Interno dopo la decisione del gip di Agrigento.

Carola Rackete, aggiunge Matteo Salvini “tornerà nella sua Germania, dove non sarebbero così tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi. L’Italia ha rialzato la testa: siamo orgogliosi di difendere il nostro Paese e di essere diversi da altri leaderini europei che pensano di poterci trattare ancora come una loro colonia. La pacchia è finita”.

Aggiornamento ore 12,30