GIUSTIZIA: PENALISTI, STOP A CIRCOLO VIZIOSO TOGHE-POLITICA

    La magistratura associata si attesta su ’’posizioni di rifiuto di ogni critica, e lo fa con l’arroganza di chi non e’ abituata ad essere messa in discussione perche’, per dirla con parole usate l’altro ieri da Luciano Violante nel convegno dell’Unione delle Camere Penali Italiane, ’fa parte di un sistema di governo ma non ha parte nelle responsabilita’ di governo’’’. Dura la replica dei penalisti ’’agli attacchi della sezione dell’Anm di Catania, che, in merito all’astensione indetta dall’Ucpi nei giorni scorsi, aveva evidenziato il suo ’disappunto’, per una protesta che aveva ’’il ’sapore’ di un attacco ingiustificato alla magistratura in genere e a quella associata in particolare’’’. ’’Nessuno vuole impedire alla magistratura associata di svolgere il suo ruolo – rileva l’Ucpi – che e’ anche quello di far sentire la propria voce sulle riforme di giustizia, tanto meno lo vogliono le Camere Penali che con essa si confrontano nei rispettivi congressi: se l’Anm di Catania ha inteso diversamente e’ solo perche’ ha la coda di paglia. Cio’ che critichiamo, e che a Catania – e non solo a Catania – si finge di non capire, e’ l’alimentazione nei rapporti tra magistratura e politica di un circolo vizioso – fatto di esercizio discrezionale dell’azione penale, di chiusura ed autoreferenzialita’, di condizionamento esercitato dai magistrati fuori ruolo inseriti nei gangli vitali del governo e dell’amministrazione, di assenza di una vera responsabilita’ dei magistrati e di un’effettiva terzieta’ della giurisdizione – che consegue l’obiettivo di paralizzare l’attivita’ democratica impedendo le grandi riforme di giustizia di cui l’Italia ha bisogno’’.