Gli anarchici invitano i migranti a ribellarsi ed organizzano la strategia contro il Governo

    Sempre più roboanti le indiscrezioni sulla saldatura tra “cellule anarchiche” a forze antagoniste al governo Lega-5 Stelle. Secondo gli esperti le cellule anarchiche verrebbero anche alimentate da alcuni centri sociali che, grazie alla sinistra, hanno ottenuto finanziamenti pubblici per gestire l’accoglienza dei migranti. Si tratterebbe di vere e proprie metastasi anti-Stato alimentate da pezzi “sinistri” della cosa pubblica.
    Intanto, dall’incendio di bancomat all’ordigno contro la sede di Treviso della Lega, la rete anarchica starebbe rafforzandosi ed aldando il tiro. Risultano dieci le cosiddette “azioni dirette” rivendicate oggi dagli anarchici in Italia, Francia e Spagna nel 2018, come segno di “solidarietà agli arrestati e le arrestate dell’operazione Scripta Manent” (processo ancora in corso a Torino sulla presunta organizzazione terroristica anarchica Fai-Fri, Federazione anarchica informale-Fronte rivoluzionario internazionale).
    Le notizie sulle varie iniziative sono state raccolte in un opuscolo, che è stato interamente dedicato al caso giudiziario torinese, poi diffuso sul web.
    L’elenco comincia con l’incendio di una Bmw di un corpo diplomatico in Francia (22 gennaio) e prosegue con l’attacco a un ripetitore Telecom sulle alture di Genova (13 marzo) per terminare con l’azione di una ventina di giorni fa a Treviso contro i leghisti. Ed i curriculum politici di molti gestori di “centri d’accoglienza” fanno emergere la matrice anarcoide dei “benefattori”.
    L’inchiesta Scripta Manent, coordinata dalla procura di Torino, sfociava il 6 settembre 2016 in sette arresti di anarchici e una trentina di perquisizioni. Gli inquirenti hanno preso in esame una serie attacchi attribuiti alla Fai a partire dal 2003, come il pacco bomba a Sergio Cofferati e l’attentato a una caserma di Fossano dei carabinieri. Le udienze del processo sono fissate a novembre 2018. Ed intanto certe sinistre chiedono che non s’indaghi sugli amministratori di centri sociali e d’accoglienza che, almeno moralmente, hanno applaudito all’attentato fatto a Treviso in danno della Lega.Dall’incendio di bancomat all’ordigno contro la sede di Treviso della Lega. Risultano dieci le cosiddette “azioni dirette” rivendicate oggi dagli anarchici in Italia, Francia e Spagna nel 2018 come segno di “solidarietà agli arrestati e le arrestate dell’operazione Scripta Manent” processo ancora in corso a Torino sulla presunta organizzazione terroristica anarchica Fai-Fri (Federazione anarchica informale-Fronte rivoluzionario internazionale).
    Le notizie sulle varie iniziative sono state raccolte in un opuscolo, che è stato interamente dedicato al caso giudiziario torinese, poi diffuso sul web.
    L’elenco comincia con l’incendio di una Bmw di un corpo diplomatico in Francia (22 gennaio) e prosegue con l’attacco a un ripetitore Telecom sulle alture di Genova (13 marzo) per terminare con l’azione di una ventina di giorni fa a Treviso contro i leghisti.
    L’inchiesta Scripta Manent, coordinata dalla procura di Torino, il 6 settembre 2016 sfociava in sette arresti di anarchici e una trentina di perquisizioni. Gli inquirenti hanno preso in esame una serie attacchi attribuiti alla Fai a partire dal 2003, come il pacco bomba a Sergio Cofferati e l’attentato a una caserma di Fossano dei carabinieri. Le udienze del processo sono fissate fino a novembre. E prende corpo il sospetto che dietro le rivolte dei migranti si celi la strategia antigovernativa degli anarchici.