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Gli Esodati del Superbonus in piazza a Roma martedì 21 marzo: “Famiglie ed imprese rovinate modificando una legge in maniera retroattiva”

Come è noto, a quella che doveva essere una vantaggiosa occasione per poter adeguare le nostre case ad un sistema molto più green ed economica, è invece seguita una colossale delusione e, per alcuni casi, anche il rischio di doversi accollare spese profumatissime.

Così, l’Associazione Esodati del Superbonus ha indetto una manifestazione nazionale che si terrà a Roma martedì 21 marzo dalle ore 10.00, un corte che partirà da Piazza della Repubblica.

Come spiegano attraverso una nota, che pubblichiamo, gli ‘Esodati del Superbonus’

Abbiamo aspettato con pazienza senza scendere in piazza, nonostante le continue e sempre più accorate sollecitazioni da parte della nostra base, sperando che il dialogo politico – istituzionale producesse effetti concreti per lo sblocco dei crediti incagliati da bonus edilizi. Ma a fronte di tanti incontri e nonostante il nostro dossier con 10 proposte di soluzioni sia stato depositato in Commissione finanze della Camera dei Deputati e sia arrivato sulle scrivanie di numerosi politici e membri del Governo, ad oggi non abbiamo alcuna risposta concreta.

Di immediata concretezza hanno bisogno le centinaia di migliaia di famiglie e di imprese che da mesi si trovano con cassetti fiscali pieni, debiti insormontabili e cantieri fermi. I tempi si fanno sempre più stretti e lo Stato deve agire con la stessa tempestività con cui ha emanato il DL 11/2023, approvato e pubblicato in tempi record dalla sera alla mattina, e deve considerare le problematiche di tutti i soggetti coinvolti, committenti, tecnici e imprese. Sul piatto non ci sono solo i problemi del comparto edile, ma anche le pesanti ripercussioni sociali che investono tutta l’economia del Paese”.

Dunque, prosegue la nota, “Per questo alla manifestazione abbiamo invitato le numerose associazioni che a vario titolo sono coinvolte in questa assurda situazione, i sindacati, in rappresentanza di tutti quei dipendenti che hanno pagato con la perdita del lavoro la grave crisi delle imprese e le associazioni attive per la tutela dell’ambiente e di tutte le attività legate al risparmio energetico, alle fonti rinnovabili e all’efficientamento energetico richiesto dall’Europa.

A tale riguardo va sottolineato che tutti questi cantieri non portati a termine rappresentano un freno inaccettabile per l’urgenza con cui bisogna guardare ai progetti di efficientamento energetico. È la priorità del New Green Deal, deve essere la priorità di tutti noi. La Commissione Europea in passato ha avuto parole di apprezzamento verso le misure adottate in Italia per agevolare l’esecuzione delle ristrutturazioni degli immobili allo scopo di renderli efficienti, sani e sicuri dal punto di vista sismico. Misure fondate sulla necessità di mantenere un pianeta vivibile per noi e per le nuove generazioni. A maggior ragione quindi non si possono condannare a morte migliaia di cantieri progettati sulla base della sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.

Quindi, concludono gli ‘Esodati del Superbonus’, “Invitiamo infine a unirsi al nostro coro di protesta tutti i cittadini perché non si può accettare che in uno Stato civile e democratico si possano modificare le leggi in maniera retroattiva, senza pensare alle conseguenze per chi nello Stato ha creduto e con la consapevolezza di aver provocato un dissesto sociale ed economico gravissimo”.

Max

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Max Tamanti