Gli esperti, ‘con Rete screening polmonare possiamo salvare 5mila vite l’anno’

(Adnkronos) – Oltre 15 mila volontari provenienti da tutte le regioni d’Italia già registrati nel database nazionale, la metà di questi (oltre 7.000) è risultata eleggibile e 4.560 hanno già eseguito la Tac, mentre gli altri la faranno entro l’estate. È il primo bilancio a distanza di un anno dall’avvio dal Risp, Rete italiana screening polmonare (www.programmarisp.it) primo programma nazionale gratuito avviato un anno fa, sostenuto dal ministero della Salute e promosso dall’Istituto nazionale dei tumori di Milano con la partecipazione di 18 centri in tutta Italia. Lo screening prevede il coinvolgimento gratuito di 10mila fumatori fra i 55 e i 75 anni, forti fumatori attuali oppure da meno di 15 anni, con l’offerta gratuita di tomografia computerizzata a basso dosaggio e un percorso di disassuefazione dal fumo con utilizzo del farmaco citisina. Obiettivi, salvare oltre 5mila vite ogni anno e standardizzare lo screening per la diagnosi precoce del tumore al polmone.  

Nel 2022 – si legge in una nota – sono state stimate circa 43.900 nuove diagnosi di tumore al polmone, di cui 14.600 tra le donne. Questa è, ad oggi, la seconda neoplasia più frequente negli uomini e la terza nelle donne. L’obiettivo è quello di stimolare le Istituzioni a inserire questa tipologia di screening per la diagnosi precoce nei Livelli essenziali di assistenza. Tac spirale a basso dosaggio con supporto dell’intelligenza artificiale – prosegue la nota – è l’arma strategica nella diagnosi del tumore del polmone, ma anche per la prevenzione di patologie del sistema cardiovascolare e respiratorio.  

“L’obiettivo – spiega Ugo Pastorino, direttore della Struttura complessa di Chirurgia toracica e coordinatore del programma Risp – è quello di dimostrare che è possibile ridurre la mortalità del tumore al polmone nei forti fumatori ad alto rischio grazie allo screening con Tomografia computerizzata a basso dosaggio per una diagnosi precoce e con un percorso di disassuefazione dal fumo che comprenda anche la somministrazione del farmaco citisina. E se i dati che otterremo ci confermeranno le nostre ipotesi, il prossimo step sarà quello di stimolare le Istituzioni a inserire questo approccio nei Livelli essenziali di assistenza, rendendo quindi rimborsabili con il Ssn sia la Tac a basso dosaggio sia i farmaci antifumo a scopo preventivo per coloro che sono ad alto rischio”. 

Secondo gli ultimi dati Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) e Passi d’Argento, in Italia il 24% dei 18-69enni fuma e di questi, il 22% consuma più di un pacchetto di sigarette al giorno. “Il nostro Istituto è da sempre in prima linea nella lotta contro il fumo, e da anni siamo impegnati a promuovere programmi mirati a incentivare e sostenere i fumatori in percorsi di disassuefazione dalla sigaretta – spiega Marco Votta, presidente Int – Abbiamo inoltre istituito una campagna antifumo permanente per rendere l’ospedale smoke-free, anche con l’aiuto di immagini molto significative presenti in tutta la struttura, dall’ingresso all’atrio e nei corridoi”.  

Nell’ambito del programma Ris, l’Int Milano si è fatto promotore della distribuzione della citisina ai Centri aderenti al progetto – dettaglia la nota – Questo farmaco, fino ad ora disponibile solo in formulazione galenica, da oggi è in compresse preparate ad hoc, al momento solo per la somministrazione ai partecipanti allo studio. La citisina è un farmaco antifumo dai molti vantaggi, come ha dimostrato anche uno studio condotto da Int insieme all’Istituto Mario Negri di Milano e all’Università di Parma. “È un principio attivo ben tollerato, pressoché privo di effetti collaterali e che a differenza della nicotina non crea dipendenza – sostiene Roberto Boffi, responsabile della Pneumologia e del Centro antifumo dell’Int – Ha uno schema posologico che prevede una terapia di 40 giorni, con lo stop fumo previsto tra l’ottavo e il 14.esimo giorno, suddivisa in più assunzioni giornaliere a causa dell’emivita breve del principio attivo. Questo suo limite però può essere anche la sua carta vincente perché sostituisce la ritualità della sigaretta”.  

Il Programma Risp prevede l’esecuzione della Tac spirale toracica a basse dosi di esposizione, in linea con i risultati degli ultimi studi condotti in Usa, Europa e Italia. Tutti ne hanno dimostrato l’efficacia nella diagnosi precoce del carcinoma polmonare. “Analizziamo i risultati della Tac con il supporto dell’Intelligenza artificiale che ci permette di ridurre i falsi positivi e, di conseguenza, interventi chirurgici per patologie benigne – evidenzia Nicola Sverzellati, direttore Uo Scienze radiologiche Aou di Parma e professore ordinario nel Dipartimento di medicina e chirurgia dell’Università degli Studi di Parma – Utilizziamo inoltre apparecchiature di ultima generazione che presentano un’elevata rapidità di esecuzione e, aspetto ancora più importante, l’esposizione a una dose minima di radiazioni, senza compromissione della qualità delle immagini”.