GLI USA VALUTANO ATTACCO VIA TERRA PER SABOTARE GLI IMPIANTI NUCLEARI NORDCOREANI

    Se da un lato, anche all’interno dell’amministrazione Usa, c’è chi sta adoperando per giungere ad una soluzione pacifica nell’ambito della diatriba fra Stati Uniti e Corea del Nord, dall’altra una categoria di persone sta invece valutando le modalità – e soprattutto le conseguenze – di una guerra. Ovviamente non possiamo che riferirci agli alti funzionari militari amerciani che, come insegna la migliore filmograifa, non vedono l’ora di ’sperimenate sul campo’ le loro capacità. L’ultimo ’parere’ in merito ad un eventuale conflitto è stato espresso dal contrammiraglio Michael Dumont, vice direttore del Joint Staff, per conto degli Stati maggiori riuniti il quale, scrivendo al parlamentare democratico Ted Lieu (che aveva espresso lumi al Pentagono riguardo ad un eventuale conflitto), ha spiegato che a suo avviso “L’unico modo per localizzare e distruggere con la massima certezza tutti i componenti del programma nucleare nordcoreano, è attraverso un’invasione via terra”. In poche parole, spetterebbe agli artifici di un contrattacco – preventivo e a sorpresa – condotto via terra disarticolare il sistema nucleare messo a punto da parte di Pyongyang, mettendo fuori uso gli “impianti sotterranei” norcoreani Dal canto suo, riferisce il Washington Post, dopo essersi consultato in proposito con le decine di veterani che ora siedono al Congresso, attraverso una dichiarazione scritta insieme a questi ultimi Lieu ha definito la valutazione del Pentagono “profondamente inquietante”, perché un conflitto “potrebbe portare a centinaia di migliaia o addirittura a milioni di morti solo nei primi giorni di guerra. La loro valutazione sottolinea ciò che abbiamo sempre saputo – osserva il democratico – non ci sono buone opzioni militari per la Corea del Nord”. Lieu ha anche criticato l’atteggiamento del presidente Trump per le sue dichiarazioni poco conciliabili con una posizione tesa alla distensione dei rapporti fra i due paesi, avendo ribadito nei giorni scorsi che, se costretti a farlo, gli Stati Uniti non avranno “altra scelta se non distruggere totalmente la Corea del Nord. Il Presidente – ha sottolineato il parlamentare – deve smetterla di formulare dichiarazioni provocatorie che ostacolano le opzioni diplomatiche e metteranno a rischio gli Stati Uniti”. Ma anche l’opzione ’attacco via terra’, hanno fatto notare gli ’strateghi’ del Pentagono, ha le sue ’controindicazioni’: Pyongyang potrebbe infatti ricorrrere alle armi chimiche (per quanto internazionalmente proibite): “Probabilmente Kim Jong-un possiede un arsenale di armi chimiche”, hanno recentemente affermato gli esperti del Belfer Center for Science and International Affairs dell’Harvard Kennedy School, secondo cui la Nord Corea da diversi anni starebbe lavorando alle armi biologiche in strutture ’mascherate’ in laboratori di ricerca per l’agricoltura.
    M.