GOLETTA VERDE E ACCADEMIA DEL LEVIATANO PER IL MONITORAGGIO DEL MAR TIRRENO

    L’osservazione di circa 3.000 km di tratte marine con un monitoraggio  dei rifiuti in mare di ben 136 ore è stato possibile grazie all’azione congiunta di Legambiente e dall’Accademia del Leviatano. Dallo Stretto di Messina alla Liguria è stato possibile verificare come il 95% dei macro rifiuti galleggianti nel mar Tirreno sia costituito da plastica, il 41% di questi consiste in buste e frammenti plastici e la maggiore densità superficiale di questi detriti è stata rinvenuta nel Tirreno centro meridionale. L’uso della plastica e dei suoi derivati è cresciuto notevolmente negli ultimi 40 anni, trend che si riflette inevitabilmente sulla composizione del rifiuto marino. Diverse fonti, tra cui il programma dell’ambiente delle Nazioni Unite, UNEP, concordano che la plastica rappresenta la frazione merceologica preponderante dei rifiuti rinvenuti in mare (dal 60 all’80% del totale, con punte del 90-95% in alcune regioni). Per far luce sulla gravità del problema, Goletta Verde, l’imbarcazione di Legambiente, anche grazie alla collaborazione di Novamont, durante l’ultimo tour estivo, ha indagato l’entità del fenomeno del marine litter nel mar Tirreno. I risultati dell’indagine sono stati comunicati nel corso del convegno organizzato dal Kyoto Club tenutosi oggi presso il  Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

     “I dati emersi dal monitoraggio di Goletta Verde e Accademia del Leviatano nel Mar Tirreno evidenziano come la quasi totalità dei macro rifiuti galleggianti siano di plastica e, tra questi, la percentuale più consistente è quella che riguarda le buste – afferma Stefano Ciafani, vice presidente nazionale di Legambiente -. Questo dimostra che il fenomeno della plastica in mare è un problema di dimensione globale e non riguarda solo l’Oceano Pacifico: l’Italia e il Mar Mediterraneo, infatti, sono particolarmente coinvolti e pertanto sono necessarie misure drastiche”.