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Governo, è bagarre sull’autonomia: il testo non va in CdM

Ancora un duello in seno al governo con la tensione che cresce sempre di più tra l’una e l’altra componente: in questo caso, il tema della discordia è legato all’autonomia. Ma che cosa è successo? Non c’è intesa sull’autonomia tra le due anime del governo e di conseguenza la svolta non arriva: “Il testo non andrà in cdm“.

Governo, scoppia il caos autonomie: Il testo non andrà in cdm

Il M5S chiede la revoca della concessione ad Autostrade e nel governo divampa il duello sull’autonomia: “Il testo non andrà in cdm”. Quello di Palazzo Chigi è uno scontro piuttosto spigoloso e, nei fatti, potrebbe essere uno dei più significativi momenti di frizione nella maggioranza.

Si discute sulla riforma dei poteri delle Regioni cheista dalla Lega che, però, non arriverà tra gli oggetti in ‘oggetto’ di valutazione al Consiglio dei ministri di mercoledì, intanto che i 5Stelle portano al tavolo anche la questione delle concessioni. E nel mentre Giorgetti afferma: “Non sono interessato a fare il commissario europeo”

Aggiornamento ore 5,12

Un meeting di governo a dir poco teso tesissimo martedì notte a Palazzo Chigi. Che peraltro ha fatto seguito ad una giornata di diatribe e scontri sulla Tav. In pratcia il M5S ha detto chiaro e tondo di voler chiedere la revoca della concessione ad Autostrade.

“Lo abbiamo sempre detto: chi ha sbagliato deve pagare. E, ve lo assicuro, pagherà! Il mio abbraccio alle famiglie delle vittime del Ponte Morandi. Lo Stato è con voi!”, ha postato su Facebok Luigi Di Maio prima di prendere parte al vertice con il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Matteo Salvini.

Da lì in poi la bagarre ha iniziato a prendersi la scena. Fin quando il vice premier leghista intorno alle 22 non ha deciso di abbandonare il tavolo, sostituito da Giancarlo Giorgetti, per andare presso lo studio televisivo di Carta Bianca per un’intervista.

Quindi, a colloquiare sull’autonomia, con il premier Conte, il vicepremier Di Maio, sono restati i ministri Stefani e Fraccaro, il viceministro Garavaglia e il sottosegretario Buffagni.

Tuttavia, il testo suggerito dalla Lega  e considerato “pronto per il cdm” non pare stia bene alla componente M5S del governo. Di conseguenza, ecco la fumata nera: tutto rinviato alla prossima settimana.

Si attende pertanto un nuovo incontro risolutore, mentre dall’una e dall’altra parte si sollevano contestazioni. Dal fronte leghista sostengono: “Sull’Autonomia i 5 stelle fanno muro e si nascondo dietro ai burocrati. Ennesima riunione a vuoto. Bloccano qualsiasi iniziativa”.

Il Movimento replica: “L’autonomia è nel contratto e si farà. Le riunioni servono per far condividere le cose. Quando si governa in due le cose di fanno in due. Quindi nessun blocco“.

Aggiornamento ore 8,21

“Oggi che si inaugura la costruzione del nuovo Ponte a Genova dobbiamo dire delle verità. La prima è che i passati governi se ne sono sempre fregati della sicurezza”, ha scritto su facebook Di Maio.

Il caso delle concessioni è oggetto della critica da parte del vicepremier. “Per anni i concessionari delle autostrade hanno infatti solamente arricchito il proprio portafoglio, aumentando i pedaggi al casello, spesso senza garantire un’adeguata manutenzione. Grazie all’impegno del ministro Toninelli, stiamo per attuare un’autentica rivoluzione che ci consentirà da gennaio del prossimo anno di avere persino tariffe ridotte e recuperi di efficienza anche oltre il 20 per cento”.

Per Di Maio “le tariffe al casello saranno legate ai reali investimenti che i concessionari effettueranno e alla qualità della gestione. Ciò significa che, se non fai gli adeguati interventi, sei fuori. Inoltre i costi di gestione dei concessionari saranno ben monitorati. Tutto questo oltre a farci risparmiare parecchio, ci permetterà di garantire anche nelle autostrade più sicurezza per le persone”.

Nel mentre, un’altra battaglia in corso è quella relativa al commissario europeo italiano. Giancarlo Giorgetti ha chiarito: “Non sono interessato a fare il commissario europeo. Ho fatto a Losanna un intervento in francese perché metà dei delegati presenti parlava quella lingua mi è sembrata una cosa sensata. Ma cosa ce ne frega a noi del commissario europeo, bisognava vincere a candidatura alle Olimpiadi”.

Aggiornamento ore 11,29