Grammy 2018, dominio della black music

    La totale, meritata, incontrastata supremazia della black music sul mondo del pop ha ottenuto un’ulteriore quanto scontatissima prova dalla lista delle nomination ai Grammy Awards 2018, che giunta alla 61esima edizione si terrà il prossimo 10 febbraio allo Staples Center di Los Angeles. Il dominio alle candidature dei Grammy è sintomo che la musica nera è presente in qualsiasi forma, da quelle più disparate, che sia rap, hip hop, r’n’b, nu soul, o una delle molte ramificazioni trap, o qualcun’altra delle molteplici definizioni dei sottogeneri non ha importanza, quello che è importante invece è che l’egemonia culturale dei tipi musicali afroamericane è al termine del secondo decennio degli anni duemila pressochè totale. Delle otto nomination dei Grammy per l’album dell’anno solo due appartengono al pop, il rock non vi è traccia, così come (stiamo parlando di premi americani) il country: a sfidarsi per il prestigioso riconoscimento saranno H.E.R., Brandie Carlile, Drake, la colonna sonora di Black Panther, Kacey Musgraves, Post Malone, Cardi B e Janelle Monae. E per la casella Record of the year la situazione è pressoché invariata, con Cardi B, Brandi Carlile, Childish Gambino, Lady Gaga & Bradley Cooper, Drake, Kendrick Lamar & SZA, Post Malone & 21 Savage, Zedd & Maren Morris. Un pochino più pop la selezione delle nomination per il singolo dell’anno, con Kendrick Lamar & SZA – All the Stars, Ella Mai – Boo’d Up, Drake – God’s Plan, Shawn Mendes – In My Blood, Brandy Carlile – The Joke, Zedd & Maren Morris – The Middle, Lady Gaga & Bradley Cooper – Shallow e ancora Childish Gambino – This Is America. Per il resto è tutto nella sfera del probabile, con l’ennesima lista dei soliti noti nelle categorie pop, il duello tra i giganti del rap nelle categorie dove figurano Kendrick Lamar, Childish Gambino, Drake, Anderson Paak, Post Malone, Mac Miller, Travis Scott, Cardi B (ma c’è anche Eminem) e le sempre meno importanti nomination nelle categorie rock, dove spuntano gli Arctic Monkeys, Chris Cornell, gli inevitabili Greta Van Fleet, c’è una novità St. Vincent e non mancano degli evergreen  come gli Alice in Chains e Weezer.