Gran Bretagna, entro il 2100 le citta costiere tutte allagate

    L’aumento del livello delle acque dovuto allo scioglimento dei ghiacci potrebbe costringere i cittadini britannici ad abbandonare gran parte delle città di costa. Il nuovo rapporto sul cambiamento climatico ha lanciato l’allarme, con pubblicazione sul Guardian di Londra e rimbalzato dalla Bbc: molte città costiere della Gran Bretagna rischiano di scomparire, sommerse dall’innalzamento dei mari. 

    Gran Bretagna, le conseguenze del cambiamento climatico

    A destare la preoccupazione è lo studio della Enviroment Agency, l’agenzia per l’ambiente di Londra, che in base a come stanno andando attualmente le cose riporta un rischio di aumento della temperatura terrestre dai 2 ai 4 gradi entro il 2100. Questo vorrebbe dire che diverse città della fascia costiera inglese diventeranno luoghi fantasma, in quanto i cittadini sarebbero costretti ad evacuare le coste che sarebbero irrimediabilmente allagate. La direttrice dell’agenzia Emma Howard Boyd ha stimato che sarebbe necessario un investimento di 1 miliardo di sterline ogni anno, da parte del governo, per realizzare barriere o altre difese della fascia costiera ed impedire l’aumento dei livelli dell’acqua che bagna l’Inghilterra. Un esborso che comunque basterebbe a risolvere il problema, secondo il rapporto, se non si fa qualcosa a livello globale per il cambiamento climatico. “Non è una guerra che possiamo vincere costruendo delle difese contro il mare”, ha chiarito Boyd, “le dimensioni della minaccia sono tali che bisogna già pensare a come incoraggiare la popolazione ad abbandonare le proprie case e a trasferirsi altrove”. Secondo l’agenzia c’è da aspettarsi sempre più erosione delle coste e frequenti tempeste ed eventi meteo estremi in futuro. In base allo studio i disagi saranno anche per danni collaterali come guasti elettrici, difficoltà nei trasporti e nelle comunicazioni.

    “Questo segnale di allarme conferma che difendersi dal cambiamento climatico non basta. Bisogna attaccare, cambiando politica energetica e ambientale per ridurre le emissioni nocive e affrontare il problema alla radice” ha commentato l’associazione ambientalista Friends of the Earth.