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    ‘Grande raccordo criminale’, dai 18 ai 5 anni di carcere per banda narcotrafficanti

    Condanne dai 18 ai 5 anni di reclusione a Roma per una quarantina di imputati nell’ambito del processo ‘Grande Raccordo criminale’, l’organizzazione di narcotrafficanti attiva nella Capitale e smantellata con l’operazione condotta dai militari della Guardia di Finanza il 28 novembre 2019. Nel processo che si è svolto con rito abbreviato i giudici hanno riconosciuto anche l’aggravante del metodo mafioso lì dove era contestata. 

    A chiedere le condanne era stata la pm Nadia Plastina, per accuse che vanno, a seconda delle posizioni, dalle lesioni al riciclaggio, alle estorsioni, al traffico internazionale di droga, per alcuni aggravate dal metodo mafioso. Della banda faceva parte anche Fabrizio Piscitelli, alias ‘Diabolik’, storico capo degli Irriducibili, ucciso il 7 agosto 2019 con un colpo di pistola alla testa nel parco degli Acquedotti a Roma. L’ex braccio destro di ‘Diabolik’, Fabrizio Fabietti, ritenuto dagli inquirenti il capo dell’organizzazione, sarà processato con rito ordinario. 

    Secondo quanto emerso dalla maxi inchiesta della Dda, coordinata dal procuratore Michele Prestipino, la banda di narcotrafficanti operava principalmente nella zona di Roma Nord per rifornire le piazze di spaccio e nel recupero credito. Nell’organizzazione erano presenti per quest’ultimo aspetto picchiatori, anche ex pugili, tra cui cittadini albanesi.