Green pass Italia e zona gialla, oggi Cdm su nuovo decreto

Il Consiglio dei ministri è convocato alle ore 17 di oggi. La riunione sarà anticipata dalla cabina di regia con il premier Mario Draghi alle 15. Sul tavolo del confronto con le regioni, che proseguirà anche oggi, resta il tema del green pass obbligatorio, oltre alla definizione dei nuovi parametri per stabilire il passaggio in zona gialla e la proroga dello stato di emergenza. Al termine del Cdm, il premier terrà una conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale. Interverranno anche i ministri Roberto Speranza e Marta Cartabia. Lo comunica Palazzo Chigi.  

Per quanto riguarda il green pass obbligatorio, tra le ipotesi vi è quella del rilascio con una dose di vaccino per tutti i luoghi al chiuso compresi i ristoranti. “Il Green pass scioglierebbe tanti nodi in tante situazioni della quotidianità che oggi sono bloccate. Le discoteche sono chiuse, è meglio aprirle col Green pass o tenerle chiuse? Direi che è meglio che siano aperte col Green pass. Negli ospedali ci potranno essere molto più visite ai propri cari grazie al Green pass”, ha evidenziato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, a ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus. 

Sull’obbligatorietà del certificato verde restano però fibrillazioni anche all’interno della maggioranza. Per il leader della Lega, Matteo Salvini, l’obbligo vaccinale per insegnanti e personale scolastico “non serve”. “Oggi l’80% del personale insegnante è vaccinato, a settembre si arriverà al 90%. Quindi la copertura è ampiamente garantita. Io sono per la spiegazione, la convinzione, l’educazione mai per la costrizione, i licenziamenti, le multe. In un momento di crisi economica, con milioni di lavoratori che rischiano di perdere il posto, con partite Iva, professionisti, commercianti e artigiani in difficoltà, come si fa a parlare di licenziamenti, spostamenti o chiusure?”, ha evidenziato il leader leghista, ospite di ‘Agorà’ su Raitre. “Leggo di un aumento dei contagi, mi piacerebbe leggere anche che i ricoverati nelle terapie intensive sono diminuiti. Centocinquantasei letti occupati su 8.400 disponibili, meno del 2%. Le terapie intensive sono vuote, perché i giornalisti non ne parlano? Così non si fa un buon servizio all’informazione”, ha rimarcato il leader leghista. “Quando sento parlare di obbligo vaccinale per i ragazzini di 12 anni o anche meno, dico calma, non scherziamo con la vita dei nostri figli e nipoti”.  

Le Regioni, dal loro canto, chiedono che i parametri per decretare il passaggio dalla zona bianca a gialla, con tutte le limitazioni del caso, prevedano il 30% dei posti letto occupati negli ospedali e il 20% nelle terapie intensive. Ma soprattutto chiedono che in zona bianca il green pass si applichi solo ai grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi. In sintesi, ricorrere al certificato verde per permettere la ripresa di attività fino ad oggi non consentite.  

Ma il governo -con Draghi in testa ed eccezione fatta per la Lega- esige di più per fermare la corsa del virus, che complice la variante Delta è tornato a far paura. Distinguendo le attività su tre livelli: i servizi essenziali che non richiedono green pass, quelli che ne prevedono una versione ‘light’ -dunque una sola dose con una data già fissata e ravvicinata per la seconda- e infine l’elenco delle attività per cui il certificato verde dovrà attestare la vaccinazione completa. 

La distanza con le Regioni è tangibile, difficile da accorciare. Per bar e ristoranti, ad esempio, il governo vuole introdurre il green pass, anche se solo per i tavoli all’interno e pur con una sola dose, lasciando comunque libere le consumazioni al bancone o all’esterno del locale. E questo anche in zona bianca: una presa di posizione che fa storcere il naso al fronte dei governatori. 

E poi ci sono le tappe, da qui a settembre, che il governo intende indicare per rendere più stringente l’uso del certificato verde, complice il rientro a scuola nonché il ritorno dalle vacanze agostane. E che nelle ultime ore non avrebbe escluso, assicurano fonti di governo, l’obbligo di certificato verde sui mezzi pubblici a partire da metà settembre. L’ennesimo nodo difficile da sbrogliare, su cui il confronto, in queste ore, è andato avanti serrato tanto da portare a un rinvio come sulla scuola: la decisione su bus e metro dovrebbe essere presa più avanti e non in questo decreto.