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Guardiola bacia la medaglia d’argento, il Papa esalta il gesto: “Anche nella sconfitta c’è vittoria”

È una scena rara, si è fatta largo tre le accese esultanze del Chelsea. Pep Guardiola, allenatore del Manchester City, cammina in mezzo al campo dopo aver perso la finale di Champions League. Al collo ha la medaglia d’argento, destinata ai secondi. La guarda per un secondo, la bacia. E’ una rivoluzione nella narrativa sportiva moderna, che disdegna le più opache medaglie. A volte nemmeno le raccoglie.

Un gesto semplice, almeno all’apparenza. Apprezzato anche da Papa Francesco. Ne ha parlato termine del suo discorso nell’udienza alla Federazione Italiana Pallacanestro: “Qui io vorrei sottolineare l’atteggiamento davanti alla sconfitta – ha detto il Pontefice -. Mi hanno raccontato che, uno di questi giorni, non so dove, c’è stato un vincitore e uno che è arrivato secondo, che non ce l’ha fatta. E quello che è arrivato secondo ha baciato la medaglia”.

Ha poi aggiunto: “Di solito, quando si arriva secondo, c’è il muso così, siamo tristi, e anche non dico che si butta la medaglia, ma avremmo la voglia di farlo. Questo ha baciato la medaglia. Questo ci insegna che anche nella sconfitta ci può essere una vittoria: prendere con maturità le sconfitte, perché questo ti fa crescere. Ti fa capire che nella vita non sempre tutto è dolce, non sempre tutto è vincere, delle volte si fa questa esperienza della sconfitta. E quando uno sportivo, una sportiva, sa vincere la sconfitta così, con dignità, con umanità, col cuore grande, questo è una vera onorificenza, una vera vittoria umana”, ha concluso Papa Francesco.