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Guido Bertolaso: chi è il medico italiano che tanti vogliono come Commissario anti Coronavirus: età, carriera, emergenze, terremoto

In queste ore diverse persone, tra di loro anche diverse per ideologie politiche, percorsi professionali e convinzioni, stanno chiedendo a viva voce al governo di nominare Guido Bertolaso come una sorta di commissario straordinario per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Alcuni esponenti politici, sia di centro destra che di centro sinistra, chiedono una figura di spicco e autorevole in diretto collegamento con quelle già nominate con funzioni di gestione dell’emergenza coronavirus. Altri ancora, più specificamente, chiedono di dare a Bertolaso pieni poteri e autonomia.

Ma perchè? Da dove viene tutta questa fiducia in quest’uomo? Perchè diversi politici fanno il suo nome come possibile uomo risolutivo per fronteggiare il coronavirus? E soprattutto, chi è Guido Bertolaso?

Guido Bertolaso: chi è il medico italiano che tanti vogliono come Commissario anti Coronavirus: età, carriera, emergenze, terremoto

Guido Bertolaso è nato a Roma il giorno 20 marzo 1950. Ottiene la laurea in Medicina e Chirurgia con lode nel 1977 presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, poi studia a Liverpool e ottiene un Master in malattie tropicali.

L’impronta umanitaria e il mito di Albert Schweitzer (medico premio Nobel) lo spinge a 27 anni a partire per l’Africa. Spesso è in prima linea per fronteggiare un’epidemia di colera: Mali, Senegal, Burkina Faso, Niger e Somalia. In seguito, dopo l’invasione vietnamita e la caduta di Pol Pot Bertolaso viene spostato in Cambogia ad amministrare il nuovo ospedale nella giungla. Quando arriva, scopre che l’ospedale non c’è, e si impegna per farlo costruire.

L’Unicef gli garantisce subito dopo un posto di direttore in Somalia. Ma la Farnesina lo convoca per farne responsabile dell’assistenza sanitaria ai Paesi in via di sviluppo, lavoro che lo occuperà per tutti gli anni ’80.

Nel gennaio 1990 viene nominato Dirigente Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e, a marzo dello stesso anno, arriva la decisione di nominarlo anche Capo del Dipartimento per gli Affari Sociali.

In seguito diviene Vice Direttore esecutivo dell’Unicef a New York, e nel 1993 è responsabile della nuova politica dell’Unicef su diritti dell’infanzia e adozioni internazionali, e non solo: si impegna nella lotta contro lo sfruttamento minorile, prostituzione, pedofilia, mine antiuomo e interventi umanitari dell’Unicef.

Nel 1996 diviene Commissario di Governo per l’apertura dell’Ospedale Lazzaro Spallanzani, specializzato per le malattie infettive e la lotta all’AIDS.

All’inizio dell’anno 1998 viene scelto come Vice Commissario vicario per il Grande Giubileo dell’anno 2000: in questo contesto Guido Bertolaso è responsabile di qualsiasi attività Giubilare tra cui la Giornata Mondiale della Gioventù di Tor Vergata.

Dal settembre 1998 e fino al 2002 ricopre la carica di Direttore Generale dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.

Il 7 settembre 2001, con nomina del Consiglio dei Ministri, XIV Legislatura, diventa il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale. Tale nomina viene rinnovata dal Consiglio dei Ministri della XV Legislatura il 9 giugno 2006.

E in più, diventa Commissario straordinario tra il 2000 e il 2010 per alcune gravi situazioni di emergenza come il terremoto dell’Aquila, i vulcani nelle Eolie, le aree marittime di Lampedusa, la bonifica del relitto della Haven, il rischio bionucleare, i mondiali di ciclismo, e ancora poi la presidenza del G8 del 2009, l’area archeologica romana, l’emergenza rifiuti a Napoli e i funerali di Papa Giovanni Paolo II.

Il 4 febbraio 2010 è decretato come Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri fino al 31 dicembre 2010 per il coordinamento degli interventi di prevenzione in ambito europeo ed internazionale rispetto ad eventi di interesse di protezione civile.

Il 10 febbraio 2010 viene emesso un avviso di garanzia in relazione a inchiesta sui lavori del G8 a La Maddalena: Guido Bertolaso sceglie di dimettersi dal suo incarico di Capo della Protezione Civile, ma le dimissioni vengono immediatamente respinte dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Nel mese di novembre 2010 abbandona i propri incarichi e si ritira in pensione. Torna in campo pubblico nel febbraio 2016, quando gli viene chiesto dai partiti di centrodestra di candidarsi come sindaco di Roma.

Nel Marzo 2020, da Renzi a Berlusconi, il parterre di coloro che lo chiedono come commissario per l’emergenza coronavirus sono tanti, e bipartizan.