Home POLITICA ESTERI Hong Kong, arrestata 15enne. Scontro Londra-Pechino

Hong Kong, arrestata 15enne. Scontro Londra-Pechino

Il presidente cinese Xi JInping

Tra le persone arrestate alla manifestazione di ieri a Hong Kong c’è anche una ragazza di 15 anni. L’accusa è di aver violato la nuova legge sulla sicurezza nazionale, firmata martedì notte dal presidente cinese Xi Jinping. A riferirlo sono i media locali, che riportano anche altri dieci arresti e 370 persone fermate dalla polizia.

Ieri in migliaia hanno partecipato a una manifestazione non autorizzata da Pechino per protestare contro il nuovo provvedimento, ritenuto uno strumento che imbavaglia il pluralismo della città e mette fine al principio “uno stato, due sistemi”. I manifestanti celebravano anche il 23esimo anniversario della fine del controllo britannico.

La nuova legge sulla sicurezza introduce rilevanti limitazioni all’autonomia di Hong Kong e punisce i reati di “sovversione, secessione, terrorismo e collusione con le forze straniere” con pene che vanno dai tre anni di carcere all’ergastolo. Lo scopo è quello di sedare le proteste che proseguono nell’ex colonia britannica dal giugno 2019, partite con le richieste di maggiore democrazia e autonomia da Pechino.

Il Regno Unito offre cittadinanza agli abitanti di Hong Kong, scontro Londra-Pechino

Dopo l’entrata in vigore della contestata legge sulla sicurezza nazionale, il governo britannico ha deciso di facilitare il regime dei visti ai 315 mila residenti di Hong Kong in possesso di un passaporto del Regno Unito. Londra ci sta offrendo “un’importante ciambella di salvataggio”, ha commentato su Twitter Joshua Wong, ormai ex segretario e co-fondatore del movimento a favore della democrazia Demosisto. In risposta l’ambasciata cinese a Londra ha fatto sapere che verranno prese “misure adeguate”.

Hong Kong, sanzioni Usa alla Cina

Anche gli Stati Uniti sono pronti a sanzionare la Cina a causa della nuova stretta su Hong Kong. La Camera dei rappresentanti ha approvato un progetto di legge che autorizza sanzioni contro le banche che fanno affari con i funzionari cinesi coinvolti nella legge per la sicurezza nazionale. La palla passa ora al Senato, a maggioranza repubblicana, dove probabilmente verrà approvato.

Mario Bonito