Huawei: infondati gli allarmi degli Usa

    Nonostante le recenti parole di Donald Trump abbiano provato a ridurre la distanza tra le parti, il colosso Huawei ha rigettato ancora una volta le ipotesi di pericolosità relative ai rischi spionaggio. I vertici della Huawei confermano infatti che gli allarmi americani sono del tutto infondati. Nello stesso tempo le autorità governative cinese replicano con un certo scetticismo anche alle altre dichiarazioni di Trump, relative alla possibilità di inserire il fascicolo Huawei in un più ampio quadro di accordi con la Cina.

    Huawei: infondati gli allarmi degli Usa: freno anche su possibili intere quadro

    “Francamente, non sono sicuro del significato specifico che il leader Usa, la parte Usa, abbia voluto dare”. A dirlo è il portavoce del ministero degli Esteri cinese in relazione alle dichiarazioni del presidente Donald Trump, per il quale cui la querelle Huawei potrebbe essere sciolta da un vasto accordo commerciale con la Cina, nello stesso momento in cui dichiara l’azienda hi-tech “molto pericolosa”. Il governo cinese ha confermato dunque la propria posizione: gli Usa dovrebbero smettere di usare il potere statale contro le società di altri Paesi. “La Cina vuole risolvere le differenze con dialogo e consultazioni amichevoli”. I blocchi e gli ostacoli di mercato, del resto, non sembrano spaventare Huawei. “In Europa, circa tre quarti degli utilizzatori di smartphone si affida a un dispositivo basato su Android. Huawei detiene circa il 20% di questo mercato. Pertanto questa decisione può avere gravi ripercussioni sui consumatori e sulle imprese che operano in tutta Europa”: lo dice Ken Hu, Deputy Chairman di Huawei. “Non vogliamo costruire un nuovo muro commerciale, né tantomeno tecnologico”