I 20 MILIONI PERSI DA BUFFON, LA ZUCCHI LOTTA PER LA SALVEZZA

Con la Juve rientrata nella corsa scudetto, proprio come aveva chiesto qualche settimana fa ai compagni, e un figlio – il terzo – in arrivo, al capitano della Nazionale Gianluigi Buffon tanto sarebbe bastato per trascorrere delle felici festività natalizie: a turbare le notti del numero 1 juventino, ma soprattutto quelle di 600 lavoratori che rischiano di perdere il posto, la situazione dell’azienda “Vincenzo Zucchi SpA” di cui è proprietario al 56,3 %. Poco più di due settimane per avere un’idea precisa del futuro della celebre ditta tessile, all’ordine del giorno nella prossima assemblea straordinaria degli azionisti, convocata per il 22 dicembre: all’ordine del giorno, la ridiscussione dell’ingente debito con le banche creditrici, un allarme scattato considerando che il capitale sociale della Zucchi si trova ormai sotto i limiti di legge e un terzo delle perdite hanno già superato il suo ammontare (articolo 2447 del codice civile). Fuori dal “politichese”, così non si può più andare avanti: ecco perchè la speranza è quella di avere un accordo di ristrutturazione del debito per l’azienda che, al 30 settembre 2015, totalizza una perdita netta di 13.5 milioni di euro e un patrimonio negativo di 36.2 milioni. Posto che le banche potrebbero anche decidere di prendersi del tempo, rimandando a data da destinarsi le decisioni e quindi anche una nuova assemblea, la peggiore delle ipotesi riguarda invece l’interruzione delle trattative che potrebbe portare o a una diminuzione del capitalo o addirittura allo scioglimento della società: due sfumature ben diverse (la prima garantirebbe ancora un minimo d’ossigeno, la seconda decreterebbe il fallimento) di uno scenario però nettamente negativo. Sono Intesa Sanpaolo, Banca Popolare di Milano, Ubi, Banco Popolare, BNL e Unicredit gli attaccanti a cui Buffon dovrà parare i rigori decisivi: già nel marzo 2013 le sei banche, che possiedono ciascuna anche quote azionarie intorno al 3%, avevano firmato un accordo di ristrutturazione del debito e ora dovrebbero ripetere la procedura. Passasse anche questo crocevia indenne però, il futuro della Zucchi potrebbe schiarirsi di colpo: all’orizzonte, il fondo francese Astrance Capital che è pronta a sottoscrivere un aumento di capitale da 10 milioni, prendendo in mano il controllo della società a patto che essa abbia già trovato l’accordo con gli istituti bancari. Allora sì che in quel di Rescaldina (il paese tra Milano e Varese in cui la Zucchi ha la storica sede, peraltro paese natale di un altro azzurro, Matteo Darmian del Manchester United) si potrà festeggiare: meno a casa Buffon, dove, facendo i conti in tasca al Gigi Nazionale, sono stati dilapidati in questa operazione più di 20 milioni di euro… 4-5 anni di ingaggio netti versati dalla Juventus.

Eleonora Vernice