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I due Marò, il Tribunale arbitrale dell’Aja ha stabilito che la giurisdizione spetta all’Italia

La sentenza arbitrale, nella sua parte dispositiva, stabilisce in particolare che i Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone godono della immunità in relazione ai fatti accaduti durante l’incidente del 15 febbraio 2012 e all’India viene pertanto precluso l’esercizio della propria giurisdizione nei loro confronti”.

E’ la novità che stamani la Farnesina ha comunicato in merito all’annosa vicenda dei due Marò, ormai da anni ‘sballottati’ fra l’India e l’Italia in merito al conflitto a fuoco nel quale furono coinvolti mentre prestavano servizio di scorta a un mercantile, e costò la vita a due pescatori locali.

I due Marò, la ‘correttezza dell’Italia’ negli anni

Una storia per certi versi ancora ‘oscura’, lunga ed articolata da periodi di immobilità, e se si è trascinata per così tanto tempo è stato proprio per la serietà e la trasparenza dell’Italia in merito all’accaduto. Parliamoci chiaro: si fosse trattato di due Marines americani, i due a quest’ora – dopo una promozione – lavorerebbero già da anni in qualche centro di addestramento!

Lo sappiamo bene alla luce di quanto accaduto proprio qui, il 3 febbraio del 1998 nel Trentino quando, un jet statunitense – ‘puntandola per gioco’ – finì per tranciare il cavo della funivia che collegava Cavalese all’Alpe Cermis, facendo precipitare la cabinovia con all’interno venti persone, che ovviamente morirono sul colpo. Una strage orribile che vide però i due piloti – dopo invii, ‘depistaggi, ecc. –  processati e ‘condannati’ negli Stati Uniti.

I due Marò, Farnesina: “La giurisdizione è nostra”

Dunque stamane la Corte arbitrale ha stabilito che la giurisdizione sul caso spetta al nostro Paese, quindi Latorre e Girone saranno processati in Italia.  Come spiega infatti la nota della Farnesina, ”Il Tribunale arbitrale ha dunque accolto la tesi sempre sostenuta dall’Italia in tutte le Sedi giudiziarie – indiane e internazionali – e cioè che i due Fucilieri di Marina erano funzionari dello Stato italiano, impegnati nell’esercizio delle loro funzioni, e pertanto immuni dalla giustizia straniera. L’Italia dovrà esercitare la propria giurisdizione e riavviare il procedimento penale sui fatti occorsi il 15 febbraio 2012, a suo tempo aperto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, secondo la decisione della corte”.

I due Marò: “L’Italia pagherà tutte le spese”

Di contro è pur vero che “L’Italia ha violato la libertà di navigazione sancita dagli articoli 87 e 90 della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare del 10 dicembre 1982, e dovrà pertanto compensare l’India per la perdita di vite umane, i danni fisici, il danno materiale all’imbarcazione e il danno morale sofferto dal comandante e altri membri dell’equipaggio del peschereccio indiano ‘Saint Anthony’. Al riguardo, il Tribunale ha invitato le due Parti a raggiungere un accordo attraverso contatti diretti. L’Italia è pronta ad adempiere a quanto stabilito dal Tribunale arbitrale, con spirito di collaborazione”. Dal canto suo “La Farnesina sottolinea che la decisione del Tribunale arbitrale lascia impregiudicato l’accertamento relativo ai fatti e al diritto per quel che concerne il procedimento penale che dovrà svolgersi in Italia. Si desidera esprimere apprezzamento per l’efficace lavoro svolto in questi anni dal team legale a tutela dell’Italia nelle sedi giudiziarie indiane e internazionali”.

I due Marò, Di Maio: “Ha prevalso la tesi dell’Italia”

La decisione del Tribunale arbitrale dell’Aja è stata subito commentata dal ministro Di Maio, che ha scritto sulla sua pagina Fb: “La tesi dell’Italia, dopo anni di lunghe battaglie, ha dunque prevalso. I nostri due militari, funzionari dello Stato italiano, impegnati nell’esercizio delle loro funzioni sono immuni dalla giustizia straniera. È una notizia molto positiva – prosegue il titolare della Farnesina – che premia il grande lavoro svolto in questi anni dal team legale a tutela dell’Italia nelle sedi giudiziarie indiane e internazionali, nonché l’impegno diplomatico che il nostro Paese non ha mai fatto mancare alla causa dei due fucilieri di Marina”.

Marò, Di Maio: “Il punto definitivo a una lunga agonia”

Quindi, concludendo, Di Maio aggiunge che ”Non abbiamo mai smesso di seguire questo caso, ma voglio ringraziare anche chi mi ha preceduto per la costanza e la determinazione impiegate su questa vicenda. L’Italia naturalmente rispetterà quanto stabilito dal Tribunale arbitrale, con spirito di collaborazione. Oggi si mette un punto definitivo a una lunga agonia. Un abbraccio ai nostri due marò e alle loro famiglie”.

Max