IDENTIFICATO COME UN KAMIKAZE KIRGHIZO L’AUTORE DELLA STRAGE NELLA METROPOLITANA DI SAN PIETROBURGO. TRUMP CHIAMA PUTIN: ‘UNITI CONTRO IL TERRORISMO’

 

“L’attentatore era un kamikaze”, ha affermato stamane in conferenza stampa Erlan Abyldaev, ministro degli Esteri di Biskek. Ma al moneto il ministro kirghizo, affiancato dal collega russo Sergei Lavrov, visto che al momento ono sono giunte rivendicazioni, ha riferito che sono al momento sconosciuti i motivi di tale azione. “Per quanto riguarda il legame con il radicalismo islamico – ha poii tenuto a sottolineare – dobbiamo aspettare di sapere altre cose, fino a quando non saranno diffusi tutti i risultati delle indagini”. Dunque il responsabile dell’esplosione dell’0attentato all’interno della metropolitana di San Pietroburgo (14 morti e circa 50 persone ferite, di cui 4 in gravi condizioni), come riferito dalla Bbc, sarebbe Akbarzhon Jalilov, nato a Osh nel 1995. Dal canto loro però gli investigatori russi, attraverso Svetlana Petrenko – portavoce del Comitato inquirente – si sono limitati a dichiarare che “L’ordigno esplosivo può essere stato fatto detonare da un uomo i cui resti sono stati ritrovati nel terzo vagone della metropolitana. La sua identità è stata stabilita, ma non è ancora stata resa nota nell’interesse dell’inchiesta”. I servizi di sicurezza del Kirghizistan e del Kazakhstan hanno confermato che stanno lavorando con le loro controparti russe – propense alla pista terroristica – nell’inchiesta sull’attentato di San Pietroburgo. Intanto è stato confermato che sono ricercate due individui legate all’attentato e, come ha riferito l’agenzia di stampa Interfax, uno dei sospetti “ha piazzato l’ordigno che è esploso all’interno del treno, il secondo ha lasciato il congegno esplosivo nella stazione della metro di Ploshchad Vosstaniya”, dove è stato disinnescato. L’ordigno era stato nascosto in un estintore. Oggi, come confermato sia dal Cremlino che dalla casa Bianca, il presidente  Trump si è lungamente intrattenuto telefonicamente con il presidente russo Vladimir Putin al quale, oltre che a porgere le condoglianze alle famiglie delle vittime, ha assicurato un “sostegno totale degli Stati Uniti nel rispondere all’attacco e nel portare davanti alla giustizia i responsabili’’. Un comunicato ufficiale congiunto ha spiegato che “Il presidente Trump e il Presidente Putin hanno convenuto che il terrorismo è un male che deve essere combattuto congiuntamente e deve essere rapidamente sconfitto”. Un dura condanna all’accaduto è giunta dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che hanno definito “nei termini più forti l’attacco terroristico barbaro e vile di San Pietroburgo”. I membri del Consiglio, afferma una nota, “hanno espresso la loro profonda solidarietà e cordoglio alle vittime di questo atto atroce di terrorismo, alle loro famiglie, al popolo e al governo russo. I responsabili, gli organizzatori, i finanziatori e i i mandanti di questi atti riprovevoli devono essere portati davanti alla giustizia”. Il patriarca di Mosca Kirill ha inviato un messaggio al governatore di San Pietroburgo Georgy Poltavchenko e al metropolita Varsonofio, affermando che “Questo crimine non può avere alcuna giustificazione: la Chiesa ortodossa russa condanna fermamente l’azione aggressiva contro i civili e invita la società a opporsi a ogni manifestazione di violenza”. Kirill, come riferisce il Sir, servizio di informazione religiosa della Cei, eleva “preghiere al Dio creatore per la guarigione rapida dei feriti e il riposo delle anime dei defunti”. Dal canto suo la Chiesa ortodossa si unisce ai tre giorni di lutto proclamati dalle autorità cittadine.

M.