IGOR IL RUSSO PRESO IN SPAGNA DOPO AVER UCCISO ALTRE 3 PERSONE

    Mentre forse qualcuno si ‘illudeva’ di saperlo allo sbando, accerchiato in un bosco dell’Emilia, lui era già lontano. Ed oggi la sorpresa: ‘Igor il russo’, quella bestia capace di uccidere e torturare a sangue freddo senza un minimo cenno di compassione, è stato arrestato in Spagna. Il promo a darne notizia è stato il sito specializzato in temi di sicurezza, Wikilao, Tanto per non smentire la sua violenta fama, Igor Vaclavic è stato catturato dopo che aveva ucciso due agenti della Guardia Civil (Víctor Romero Pérez, 30 anni, di Calanda), e Víctor Jesús Caballero Espinosa (38enne di Cadice), e un allevatore, fine conoscitore dell’area, che guidava i due agenti sulle tracce del bandito. Come ha poi riferito ’El Pais’, Norbert Feher – in realtà di origine serba – è stato identificato dopo aver comparato le sue impronte digitali con quelle in mano alla polizia scientifica italiana. Nell’area di Teruel l’attenzione della Guardia Civil era stata attirata da una serie di rapine avvenute in alcune abitazioni isolate nelle campagne. Ad allarmare le autorità spagnole circa la presenza di Igor in Spagna (segnalato a livello europeo dalle forze dell’ordine italiane), la rapina avvenuta lo scorso 5 dicembre ad Albalate del Arzobispo dove, un uomo aveva fatto irruzione in una proprietà e ferito due persone. Proprio per questo motivo, i due agenti uccisi avevano chiesto all’allevatore – anch’egli assassinato dal killer di Budrio – di aiutarli nelle ricerche sul territorio. Le cronache raccontano che, intorno alle 2.50, nei pressi di Castellon, dopo essere rimasto vittima di un incidente stradale mentre proseguiva la sua fuga su un pick up rubato, il killer ha tentato la fuga in bici ma è stato letteralmente circondato da decine di agenti con le armi spianate. Come ha sottolineato ’El Pais’, la cattura sarebbe stata casuale in quanto, secondo alcune segnalazioni, la polizia spagnola e quella italiana erano sulle tracce del criminale nell’area di a Malaga. Resta un mistero il motivo per cui Feher si trovasse nella provincia di Teruel, in Aragona. Poco dopo la Procura della Repubblica di Bologna, che ha coordinato i carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Bologna e Ferrara, ha reso noto che in realtà aveva già da tempo avviato attività rogatoriale in Spagna. Appresa la notizia di Igor, il ministro Minniti ha rivolto “Un ringraziamento alle autorità spagnole, all’Arma dei carabinieri e il pensiero va alle vittime di Budrio e alle vittime in Spagna. L’arresto – ha osservato il ministro – è avvenuto a circa 200 chilometri da Saragozza. Il tutto è frutto di un’attività investigativa che è partita dall’attività di indagine dell’Arma dei carabinieri. Di recente in Spagna c’era stato un reparto del Ros che aveva segnalato alla Guardia Civil il possibile luogo dove si poteva nascondere Norbert Feher, a testimonianza di un’attività investigativa mai cessata. Abbiamo sempre detto, dal momento in cui la vicenda è diventata drammaticamente presente nel nostro Paese, che noi non avremmo mai mollato”. Di “Uno sforzo immane”, occorso per catturare il “pericolosissimo latitante serbo Norbert Feher”, ha parlato Giuseppe Amato, procuratore di Bologna, il quale ha poi aggiunto, “voglio ribadire l’orgoglio di uno Stato che non abbandona i suoi morti. Il risultato investigativo secondo me è eccezionale”, ha quindi tenuto a ribadire Amato, sottolineando che sin dall’inizio delle indagini “non c’è stata nessuna sottovalutazione della vicenda, neppure nell’immediatezza del compimento del primo degli omicidi. Certamente processeremo Igor secondo le norme e dovremo coordinarci, come per la verità ci siamo coordinati molto bene grazie all’Eurojust in tutta la fase delle indagini durante le quali ci siamo mossi in Italia e all’estero: abbiamo lavorato in Spagna, in Francia, Austria, Serbia e non solo”. Appresa la notizia, hanno tirato un sospiro di solievo i parenti delle vittime italiane di Igor. Maria Sirica, vedova del barista di Riccadina di Budrio, Davide Fabbri, tramite il suo legale, avv. Bacchelli, ha affermato che “E’ positiva la cattura del killer e spero sconti la pena che si merita ma non si può dire che sono contenta. Mio marito resta morto e niente potrà cambiarlo. Sono molto turbata”. Come ha aggiunto l’avvocato, “Io e la mia assistita speravamo molto nella cattura del killer e attendevamo da tempo che venisse assicurato alla giustizia questo delinquente di una ferocia unica che ha ucciso due persone e forse una terza in Italia e tre in Spagna”. Francesca ed Emanuele Verri, figli di Valerio, guardia ecologica uccisa l’8 aprile scorso nel Ferrarese, hanno dichiarato che “La cattura in Spagna del criminale che ha ucciso nostro padre non ci fa certo gioire. Non possiamo certo dichiararci soddisfatti se non altro perché e’ costata la vita ad altre tre persone. Due militari ed ’un civile’. Il nostro pensiero va a loro. Ancor di più vogliamo rivolgere la nostra attenzione verso coloro che hanno mandato nostro padre allo sbaraglio a fare un’attività di perlustrazione pericolosissima, disarmato e in una zona dove ben si sapeva che Igor vi si nascondeva. Con tanto di foto sui cellulari per poterlo riconoscere in caso si fossero imbattuti in lui. Qualcuno ha addirittura detto che nostro padre ha fatto solo il suo dovere. Quale dovere? Nostro padre – hanno quindi concluso – era ’un civile’, semplice pensionato e volontario”.
    M.