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Il canale di Suez e le manovre nei tracciati a forma di pene della Ever Given

Incredibile ma vero: è apparso un geoglifo nel mar Mediterraneo. Gravissime e pesanti sono fin da subito le conseguenze per il commercio mondiale e per l’Italia

Raffaele Panico

Avevamo appreso le linee di Nazca i famosi geoglifi, le linee tracciate sul terreno nel deserto di Nazca, un arido altopiano di una ottantina di chilometri tra le città di Nazca e di Palpa, nel Perù meridionale, con i primi voli aerei e le riprese dall’alto. Abbiamo visto le orme dei passi del primo uomo sulla Luna, immagini oggi pre-istoriche dell’astronautica – dopo oltre 50 anni, rispetto agli odierni tracciati delle sonde su Marte riprese dai satelliti in orbita intorno al pianeta Rosso. Questa poi, è incredibile ma vera, chi se la poteva aspettare. Nelle ultime ore il sito Vesselfinder.com  ha riprodotto i tracciati della nave cargo e tutta la manovra precedente al suo ingresso nel Canale di Suez. Le immagini mostrano l’evidenza, la nave si è mossa tracciando un inequivocabile disegno. Il filmato è virale e gira sul web con valanghe di commenti ironici. In verità c’è poco da ironizzare su questo che è diventato un caso internazionale.Il Canale di Suez è ostruito in entrambe le direzioni. Una nave la Ever Given, portacontainer lunga 400 metri della compagnia Evergreen può assestare un ulteriore durissimo colpo, all’export Made in Italy, già messo in ginocchio dalla pandemia. La nave gigante da 220mila tonnellate si è arenata martedì mattina. Un colpo enorme sui porti europei e quelli italiani in primis. La via marittima del Mar Rosso porta dal Mediterraneo una quota importante dell’import-export via mare dell’Italia. Un valore che nel 2020 è stato pari a 83 miliardi. Il blocco di Suez rischia di peggiorare giorno dopo giorno. Una serie di effetti a catena potrebbero far impennare i costi di trasporto, congestionare le infrastrutture portuali italiane e di tutta l’Europa. Già con la pandemia e il successivo blocco delle attività economiche si è interrotto il ciclo di rotazione dei contenitori che da allora non si mai ripreso. I costi per il nolo dei contenitori erano già aumentati del 200%. A causa dell’instabilità della domanda si è creata una forte congestione sulle rotte principali dei traffici internazionali e i costi sono lievitati. La via del mare di Suez dovrà essere sbloccata presto, mentre i programmi di navigazione già hanno preso in considerazione la rotta marittima più lunga: circumnavigare l’Africa passando dal Capo di Buona Speranza. Con tempi più lunghi di dieci giorni, almeno. Immediata conseguenza l’aumento dei costi di trasporto e carburante. Comunque vada i tempi di lavorazione per carico scarico dei container si allungheranno, si formerà l’effetto “collo di bottiglia.” Un problema a cascata, uno dopo l’altro, che andrà avanti nel tempo. La catena logistica segue una serie di fasi strettamente interconnesse. Un impatto pesante, il trasporto via mare è primario e fondamentale, è il 90% degli scambi mondiali in termini di volumi e il 70% in termini economici, di tutto questo interscambio mondiale il 12% transita per il canale di Suez. Sono oltre 230 le navi ferme in attesa di uno sblocco che appare piuttosto lungo difficile e sembra si dovrà attendere, forse, l’alta marea prevista nelle prossime settimane. I primi effetti si sono visti con l’aumento dei prezzi dei carburanti. Il trasporto di carburante dal Mar Nero all’Italia e alla Francia si è incrementato in pochi giorni.