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Il mandato “Operazione IRINI” rimane immutato per altri 2 anni

Il Consiglio dell’Unione europea ha esteso il mandato della missione militare europea nel Mediterraneo, EUNAVFOR MED IRINI, fino al 31 marzo 2023

foto in copertina copyright @OperationIRINI

Il mandato di IRINI rimane immutato. Nella nuova delibera viene esplicitata la procedura in caso di dirottamento di una nave sospetta di traffico di armi da e verso la Libia. Fin dalla sua creazione, il 31 marzo 2020, il comando dell’Operazione è stato assegnato all’Italia, nella persona dell’Ammiraglio Fabio Agostini. Il quartier generale dell’Operazione è all’interno del COI, Comando Operativo Interforze, a Roma Centocelle.Il contributo italiano all’Operazione è stato sempre importante. Attualmente l’Italia ha assegnato alla missione la nave ITS Borsini e un drone (UAV), oltre a diversi assetti in supporto associato.
Dal prossimo primo aprile la Marina Militare fornirà all’Operazione anche la nave ITS San Giorgio, con il ruolo di nave ammiraglia, oltre al Comandante della Forza in mare, Contrammiraglio Stefano Frumento.In un anno di attività, Operazione IRINI ha investigato oltre 2300 navi e ha monitorato circa 200 voli sospetti, effettuando un centinaio di visite consensuali a bordo di mercantili – i cosiddetti “friendly approach” – 9 ispezioni, 1 dirottamento. Inoltre l’operazione controlla costantemente 25 aeroporti, 16 porti e terminali petroliferi.
Nel complesso l’Operazione ha prodotto 22 rapporti al Pannello di Esperti delle Nazioni Unite per la Libia riguardanti violazioni sospette o presunte all’embargo delle armi o relative al traffico illegale di petrolio.

“L’estensione del mandato è la conferma della volontà dell’Unione europea di mantenere gli impegni presi nella conferenza di Berlino sulla Libia – dice il Comandante di Operazione IRINI, Ammiraglio Fabio Agostini – Con la creazione del nuovo governo libico di unità nazionale il processo di pace ha intrapreso una buona strada. Irini ha fatto e continuerà a fare la sua parte per implementare l’embargo di armi sulla Libia, contribuendo così alla stabilizzazione e alla pace nella regione”.

Operazione IRINI, in greco vuol dire “pace”, è stata pianificata in pochissimo tempo e lanciata il 31 marzo a seguito di una decisione del Consiglio dell’Unione europea. Il compito principale è quello di far rispettare l’embargo delle armi verso la Libia previsto dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Tra i suoi compiti secondari c’è anche il monitoraggio e la raccolta di informazioni sul traffico illegale di petrolio. La missione contribuisce, inoltre, allo smantellamento del traffico di esseri umani e supporta la formazione della Guardia Costiera e Marina libica. Quest’ultimo compito è congelato in attesa di un accordo con il nuovo governo libico di unità nazionale.