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Il M° Quatrini: inseguito da una stalker, vivo scortato

Una conoscenza professionale, come spesso capita negli ambienti artistici, dove l’interscambio è una costante, il tutto o meglio ‘l’incubo’, inizia lo scorso anno a Martina Franca, dove si palesa una ragazza giapponese “che faceva parte dell’Accademia di Belcanto ‘Rodolfo Celletti’, ed era cantante di riserva nell’opera ‘Giulietta e Romeo’ di Nicola Vaccaj che dirigevo. In realtà non ha mai cantato dal momento che non ci sono state defezioni nel cast. Dopo qualche mese mi ha contattato dicendomi di essersi innamorata di me, che io l’avevo illusa e che tra noi c’era un’energia speciale. Io non ho dato peso a queste affermazioni, finché a gennaio scorso si è presentata alla Fenice di Venezia, dove dirigevo ‘La traviata’, facendomi una scenata, dicendo che io l’avevo illusa, che ero gay, che stavo con un mio collega e che la mia compagna era solo una copertura, minacciandomi e dicendomi: ‘O divento la tua assistente, o sarò la tua stalker”.
Inizia così il racconto angosciato ed angosciante, del direttore d’orchestra Sesto Quatrini che, fatalità, proprio in questi giorni è nuovamente a Martina Franca per dirigere al Palazzo Ducale ‘L’Ecuba’ di Manfroce, nell’ambito del ‘Festival della Valle d’Itria’. Romano, 35 anni (direttore artistico del Teatro dell’Opera lituano di Vilnius), questo talentuoso Maestro confida all’agenzia di stampa AdnKronos le complicante conseguenze – anche professionali – di una situazione “che ha peggiorato notevolmente la qualità della mia vita, sia privata, sia professionale”. C’è infatti da spiegare che questa donna non ha mai rinunciato ad assillare Quatrini in qualsiasi parte del mondo andasse: “Me la ritrovo a Gran Canaria – racconta – dove dirigevo ‘Don Carlos’ di Verdi, e poi a Piacenza, dove mi minaccia e ha un alterco con la mia fidanzata. In quell’occasione decido di chiamare i carabinieri che la fermano e la portano in caserma. La denuncio quindi per minacce, atti persecutori, molestie e stalking…. Il giudice non accoglie lo stalking“.
Tuttavia però le cose cambiano quando il Maestro va a dirigere a Tokyo, dove tale Mikako (come appare nei social), si palesa all’interno dell’albergo che ospite il 35enne italiano: “Ero con Triola e appena tornati in albergo dopo la recita, ce la ritroviamo davanti accompagnata da due guardie che l’avevano bloccata perché si aggirava nella hall da ore. A quel punto l’hotel mi rilascia una dichiarazione nella quale si attestano i comportamenti alterati della donna, io la invio al giudice di Piacenza che accoglie il reato di stalking ed emette il decreto che le impedisce di avvicinarsi a me e ai miei familiari”. Finalmente tutto a posto, pensa il direttore d’orchestra, ma sbaglia. Il decreto infatti non viene notificato all’indirizzo milanese della stalker, rendendo di fatto vano il divieto ad avvicinare Quatrini. Ma come se non bastasse, Mikako decide di fare una ‘capatina’ nel viterbese, a Ronciglione, dove vivono genitori e la nonna del Maestro. Consegnato il passaporto viene immediatamente segnalata dai terminali della locale questura. “Appena gli agenti bussano alla porta della sua camera – racconta il direttore d’orchestra – lei prende un paio di forbici e tenta di colpirli, fortunatamente senza riuscirci. Immobilizzata e portata in caserma, viene arrestata, tenuta una notte e processata per direttissima, ma il giudice la rilascia con un foglio di via che le proibisce di avvicinarsi a Ronciglione. Quello che non mi spiego è come sia possibile che una persona, ospite di questo Paese in quanto extracomunitaria, che attacca dei poliziotti con le forbici, non venga immediatamente rimpatriata. E così lei è a piede libero e io, la mia compagna e Alberto Triola dobbiamo stare sotto scorta“.
Di qui la legittima esasperazione di Quatrini e del suo sfogo con l’AdnKronos, alla quale affida anche un accorato appello: “affinché la rimpatrino, considerate le denunce a suo carico di minacce, atti persecutori e stalking nei miei confronti, il tentativo di aggredire con le forbici due poliziotti e un decreto emesso dal giudice di Piacenza che le impedisce di avvicinarsi a me e alla mia famiglia a meno di 500 metri”. Oltretutto, come se non bastasse, la giapponese si è addirittura trasferita a Roma, dove vive Quatrini e, aggiunge, “da circa 15 giorni ha aperto un profilo instagram che riempie di foto mie, di Pizzi e di Triola, piene di insulti, accanto a immagini di vario genere, alcune macabre che ritraggono corpi smembrati, volti sfigurati, arti amputati, etc. Nelle ultime due settimane c’è stata da parte sua una tale intensificazione della violenza verbale, un continuo postare sui social di foto di luoghi che io e Quatrini frequentiamo, accompagnate da appellativi poco edificanti riferiti a me che vengo definito assassino, criminale, etc. Per questo ho deciso di andare dalla polizia e sporgere querela per diffamazione. Questa persona va aiutata, rimpatriata e sottoposta a cure, e invece è in giro e mi danneggia anche professionalmente: ha scritto mail a tutti i teatri in cui ho lavorato e lavoro, dal Met a Vilnius, dicendo che la mia fidanzata è la mia stalker e Triola è il mio social manager. Se il giudice di Viterbo l’avesse rimpatriata anziché lasciarla libera, adesso sarebbe in Giappone e noi vivremmo tranquilli. E’ un problema di natura politica laddove si parla di sicurezza che io non ho garantita. Me la sta garantendo il Festival di Martina Franca e le forze dell’ordine quando le chiamo, ma non la magistratura perché nessuno rimpatria questa signora, un’immigrata che minaccia me, la mia compagna e tutte le persone che mi circondano, processata dal tribunale di Viterbo dopo avere aggredito due poliziotti con delle forbici, ma mai rimandata a casa. Se fosse stata maghrebina anziché giapponese, probabilmente sarebbe stata messa su un aereo e rispedita al suo Paese”. Una situazione pazzesca, che rasenta il surreale, “siamo costretti a muoverci con la scorta ed è difficile lavorare così, senza serenità. C’è un dispendio di risorse pubbliche per proteggere me e Quatrini, e noi non capiamo perché non si possa espellere e rimpatriare questa signora, nonostante lei disattenda le disposizioni del giudice. E’ una situazione sgradevole della quale fino a poco tempo fa ridevo. Adesso ho smesso di ridere, mi sento inquieto e non tutelato perché sono in balia dei disturbi mentali di una cittadina straniera, ospite di un Paese che, dinnanzi a una serie di reati commessi, non è capace di metterla a bordo di un aereo e rimandarla a casa”.

E proprio perché, come si dice in letteratura ‘l’assassino torna sempre sul luogo del delitto’, ovviamente in questi giorni a Martina Franca – dove tutto ha avuto inizio quasi un anno fa – in occasione della presenza di Quatrini, è comparsa anche la stalker giapponese: sia il regista-scenografo Pier Luigi Pizzi ed il direttore artistico della rassegna, Alberto Triola, sono stati bersagliati dalle invettive attraverso i social, dalla donna. Fermata dai carabinieri però dopo mezzora è stata rilasciata. “Siamo costretti io e Triola a muoverci scortati da guardie del corpo, messe a disposizione dal Festival, perché lei, che mi perseguita da nove mesi, adesso ha stretto un cerchio attorno a me e a tutte le persone che hanno o hanno avuto contatti con me”. Che dire?… mah…
Max