IL MERCATO? LA ROMA NON HA BISOGNO DI SOLDI, HA UNA PROPRIETA’ SOLIDA CHE LI METTE

    “Abbiamo ceduto un giocatore che aveva giocato zero minuti quest’anno ed è arrivato uno che giocava la Champions con lo Sporting Lisbona”. Commentando su Radio 24 gli sviluppi del controverso mercato giallorosso, Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, ha così commentato l’arrivo del vice-Emerson Palmieri: Jonathan Silva. “Cosa farà la Roma sul mercato nelle prossime 8 ore? Non credo molto, nel senso che è arrivato un ragazzo che sta completando le visite mediche, che sostituirà Emerson Palmieri. Completeremo questa operazione, il ds nell’ultimo giorno è sempre in allerta, possono capitare sempre situazioni, che però non determinano stravolgimenti particolari”. Quindi il Dg di Trigoria ha tenuto a rassicurare circa la situazione economica della società capitolina spiegando che “E’ opportuno fare un po’ di chiarezza. Questa è una città che cade facilmente nel turbamento, non è che è necessario per la Roma fare una cessione. Da qualche anno le squadre non sono libere di agire ma devono fare i conti con il fair play finanziario, che è stato trasferito anche nel campionato italiano, e implica delle restrizioni nell’operatività di mercato di un club: una Società deve sempre raggiungere il pareggio di bilancio. La Roma non ha bisogno di soldi, perché ha una proprietà solida che li mette: negli ultimi 15 mesi ci ha inviato 98 milioni. Il parametro di bilancio, però, non considera i contributi della proprietà come attivi per mettere a paro le perdite”. “Siamo al 31 gennaio – ha spiegato ancora il manager – e la Roma ha ceduto solo ieri un calciatore, questa è la dimostrazione che non c’era necessità. Ovviamente, avendo delle necessità, bisogna essere bravi a trasformarle in opportunità. Avendo acquisito una società con una situazione debitoria pregressa, per quanto riguarda il conteggio del FFP per cui la Roma è stata sanzionata, nonostante la proprietà fosse arrivata da poco, le strade erano due: abbattere i costi di gestione e tornare a crescere in parallelo con una crescita dei ricavi, immaginate quando ci sarebbe voluto. L’altra strada era mantenere costi alti e recuperare con le plusvalenze. Facendo questo, la Roma è riuscita a mantenere la competitività anno dopo anno, stando quasi sempre in Champions League”. Quindi Baldissoni ha voluto soprattutto precisare “che i soldi non sono solo le spese per i cartellini, ma anche per i rinnovi. Dall’estate a oggi ci sono stati i rinnovi di Strootman, Nainggolan, Manolas, dimostrando di credere nella competitività della squadra, mantenendo giocatori di profilo internazionale”. Poi il discorso è virato sulla Uefa: “Abbiamo una tematica in corso con l’Uefa, verso la quale siamo fiduciosi in virtù di questo percorso. Quello che abbiamo presentato all’Uefa è la volontà di rispettare il FFP senza aggiramenti, cosa che abbiamo dimostrato di saper fare. Abbiamo sforato uno dei quattro parametri e soltanto nell’ultimo anno, di conseguenza siamo fiduciosi che, dimostrando di continuare a operare con questi principi, l’UEFA dovrà ulteriormente considerare la buona volontà e l’impegno dimostrato fattualmente in questi anni, consentendoci di operare in questo modo, è quello che ci aspettiamo”. Quanto poi alla recente (stra-criticata dai tifosi giallorossi) trattativa con il Chelsea che ha avuto come protagonista Dzeko, Baldissoni ha inoltre tenuto a chiarire che “Se arriva un’offerta imprevista su un giocatore, come Dzeko, che può essere ritenuta interessante, in considerazione del fatto che a seguito dell’eventuale cessione si sarebbe dovuto valutare come impiegare il denaro per mantenere la competitività, quell’offerta va tenuta in considerazione. È evidente che se ci fosse stata necessità avremmo ceduto, ma siamo rimasti sulle nostre richieste perché era un’opportunità interessante. Siamo ben felici che Dzeko rimanga, qualora fosse uscito sarebbe stato compito della direzione sportiva trovare altre soluzioni altrettanto competitive”.
    M.