Sicuramente non è il modo migliore per inaugurare un gruppo molto difficile. Il Napoli esce da Marakana Belgrado a testa bassa, con uno 0-0 che ha il sapore di opportunità mancate in un gruppo che vede due candidate indiscutibili come Liverpool e Paris Saint-Germain. Hanno solo provato a lampeggiare, Insigne ed i suoi compagni di squadra, concentrando il massimo sforzo nella parte centrale del secondo tempo e andando in diverse occasioni ad un passo dallobiettivo dei tre punti. Nel momento in cui si aspettavano un ulteriore salto di qualità, gli azzurri si sono improvvisamente sgonfiati, cedendo anche il fianco alla rara offensiva della Stella Rossa, trascinato dal suo pubblico verso un pareggio che, per gli ospiti, è quasi una vittoria.
Per il ritorno alla fase a gironi della Champions League dopo 26 anni dallultima volta, il Marakana si veste di uno splendido set scenografico. A Napoli il compito non è spaventare, e gli Azzurri cercano di imporre il loro gioco con il nuovo approccio voluto da Ancelotti. Zielinski è loutsider tattico di sinistra di uno spurio 4-4-2, con il polacco che spesso scuote più spesso in mezzo al campo. Insigne inizia con Milik, la grande novità è la presenza di Fabian Ruiz vicino ad Allan nella mediana. Solo Insigne fa un passo dal vantaggio con un missile proveniente dallesterno dellarea, il legno salva Borjan. E un Napoli che raramente accelera bruscamente, cerca di controllare il gioco senza squilibrio. Il collegamento polacco tra Zielinski e Milik funziona vicino alla mezzora, la diagonale dellattaccante commette il portiere ma non nobilita alla fine il sublime invito del centrocampista. I padroni di casa si appisolano, più impegnati a non prenderli che a pungere dalle parti di Ospina. Il compito di far male colpisce una vecchia conoscenza italiana come Boakye, lunico punto nel set scelto da Milojevic.
Ancelotti non cambia nulla allinizio della ripresa, il gioco non si sposta dalle tracce già note. Mario Rui prova a soffiare sulla banca con una punizione spietata, la palla spaccare la traversa dopo aver superato la barriera serba. Al quarto dora il primo shock dalla panchina, con Mertens per un Allan insolitamente fuori turno. Zielinski ritorna nella mediana con il belga accanto a Milik e Insigne nella band, il nuovo arrivato sfiora immediatamente il vantaggio con una zampata di poco al lato su un cross shot basso a Callejon. È il miglior momento del Napoli, gli Azzurri manovrano bene sulla sinistra sullasse Insigne-Mario Rui e il portoghese imbuca lassist dal basso per Callejon, il cui mancino viene respinto sulla linea da Rodic. Ancelotti chiede lultimo sforzo da parte degli uomini freschi in panchina, ma Ounas e Hamsik non solo non illuminano Napoli ma devono affrontare la stanchezza degli altri. E così, in un nervoso finale, è la Stella Rossa ad essere viva con Boakye, che allingresso dellarea potrebbe trafiggere Ospina: il portiere risponde, mentre lattaccante, stremato dopo una notte di straordinari, chiede il cambio. Mentre ad Anfield è una notte di fuochi dartificio tra i due grandi giocatori del gruppo, il Napoli torna tristemente a casa con un miserabile punticino e la speranza di non compromettere la qualificazione dei sogni dopo soli 90 minuti.