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“Il padre della Meloni è un famigerato trafficante di droga/criminale”, l’attacco choc di Rula Jebreal

Prosegue l’inspiegabile ‘linciaggio’ mediatico nei confronti di Giorgia Meloni, eletta democraticamente la scorsa domenica, la cui ascesa per altro, era stata abbondantemente documentata dai continui sondaggi svolti nei mesi scorsi, dunque: se la leader di Fdi ha continuato ad essere il leader più gettonato nelle intenzioni di voto degli italiani, forse i suoi detrattori dovrebbero domandarsi perché non riusciti ad essere più convincenti nei confronti degli elettori.

Rula Jebreal, attacco choc sui social: “Il padre di Meloni è un famigerato trafficante di droga/criminale”

Così, programmi televisivi a parte, dove ‘il processo’ è ormai consuetudine, oggi la giornalista Rula Jebreal, non ha trovato niente di meglio da fare, che attaccare la Meloni in termini veramente pesanti: “Il padre di Meloni è un famigerato trafficante di droga/criminale condannato che scontato una pena in una prigione“.

La Meloni: “Tutti sanno che mio padre andò via quando avevo poco più di 1 anno, e che ho scelto di non vederlo più”

Una cosa brutta che esula dalla questione politica, e che umanamente ferisce due volte la Meloni, che ha replicato: “Il tatto della stampa italiana che racconta dei guai di mio padre, ma omette nei suoi titoli roboanti un elemento fondamentale. Tutti sanno che mio padre andò via quando avevo poco più di un anno. Tutti sanno che ho scelto di non vederlo più all’età di undici anni. Tutti sanno che non ho mai più avuto contatti con lui fino alla sua morte“.

La Meloni: “Tra le tante cose che non valgono per me c’è anche il detto ‘le colpe dei padri non ricadano sui figli’”

Ma poco importa, se i ‘buonisti’ possono passare come un rullo compressore sulla vita del ‘mostro’ – ha proseguito la leader di Fdi –  Evidentemente tra le tante cose che non valgono per me c’è anche il detto ‘le colpe dei padri non ricadano sui figli. Ps. Signora Jebreal, spero che potrà spiegare al giudice quando e dove avrei fatto la dichiarazione che lei mi attribuisce“, ha quindi aggiunto in riferimento anche alle affermazioni della Jebreal sui richiedenti asilo.

Rula Jebreal: “La Meloni sfrutta i reati commessi da alcuni stranieri, per criminalizzare tutti gli immigrati”

Infatti la giornalista aveva anche ‘specificato’ che “La Meloni non è colpevole dei crimini commessi da suo padre, ma spesso sfrutta i reati commessi da alcuni stranieri, per criminalizzare tutti gli immigrati, descrivendoli minaccia alla sicurezza. In una democrazia ci sono responsabilità individuali, NON colpe/punizioni collettive“.

La solidarietà dei vari leader, Calenda: “Quello che ha fatto il padre della Meloni non c’entra nulla con lei. Cancella questo tweet”

Commenti, quelli della giornalista che certo non sono passati inosservati, al punto di aver fatto inalberare anche gli altri leader italiani. Come Carlo Calenda, che ha postato: “Rula, questa è una bassezza. Non si fa politica così e tanto meno giornalismo. Quello che ha fatto il padre della Meloni non c’entra nulla con lei. Cancella questo tweet che tra l’altro ha l’unico effetto di portare ancora più gente a sostenere Fdi“.

La solidarietà dei vari leader, Saccone: “C’è chi di mestiere non fa il giornalista ma il mistificatore”

Anche il Sen. Antonio Saccone, portavoce dell’Udc ha commentato: “C’è chi di mestiere non fa il giornalista ma il mistificatore. La più grave delle violazioni della libertà di stampa è quella di ingannare l’opinione pubblica con un goffo e maldestro tentativo di ledere la reputazione delle persone“.

La solidarietà dei vari leader, Lollobrigida: “Le affermazioni diffuse via social da Rula Jebreal, sono vergognose e farneticanti”

Sconcerto e rabbia anche all’interno di Fratelli d’Italia. E’ stato Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, a replicare: “Le affermazioni diffuse via social dalla signora, anche se è difficile definirla tale, Rula Jebreal, sono vergognose e farneticanti. Per attaccare Giorgia Meloni utilizza la storia personale del padre che la abbandonò quando aveva un anno di età e che Giorgia Meloni stessa ha raccontato di aver escluso dalla sua esistenza durante l’infanzia. Di quell’uomo fu vittima e oggi lo è anche di una giornalista senza scrupoli né alcun limite etico, che pur di aggredirla è pronta a sfruttare una vicenda dolorosa rispetto alla quale Giorgia Meloni non solo è estranea, ma ne è rimasta danneggiata sotto ogni aspetto“.

Max

 

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Di
Max Tamanti