IL PESANTE TONFO DI FINCANTIERI IN BORSA, ACUISCE LO SCONTRO FRA ROMA E PARIGI SU STX

    Il brutto capitombolo di Fincantieri in Borsa (che a Piazza Affari ha ceduto il 10% a 0,945 euro), ha aperto le ostilità fra Italia e Francia. In particolare, a rendere oltremodo tesi i rapporti con Parigi ora è l’intesa sul controllo di Stx France. In proposito Bruno Le Maire, ministro dell’economia francese, si è espresso a favore di “soluzioni uguali, al 50 e 50” per Stx France, società sovrastante i cantieri Saint Nazaire, attivi nella produzione di portaerei e navi da crociera. Sul piatto il ministro francese offrirebbe all’Italia l’opportunità di incrementare la cooperazione in campo navale militare. Una proposta in realtà caduta nel vuoto, anche per l’entità dei numeri in gioco: lo scorso aprile infatti, Fincantieri ha rilevato il 66,67% di Stx France dagli azionisti sudcoreani Stx Offshore&Shipbuilding – finiti in amministrazione straordinaria – con un investimento di 79,5 milioni di euro. Come ha tenuto a precisare Giuseppe Bono, amministratore delegato del gruppo navalmeccanico, l’interesse legato all’acquisizione di Stx “è industriale e non politico”. Bono ha inoltre presentato agli analisti i risultati del primo semestre, chiuso positivamente in virtù degli 11 milioni: ben 6 mln in più rispetto al primo semestre 2016. Come ha poi aggiunto il numero uno del colosso italiano: “In questa operazione, abbiamo il pieno sostegno del nostro governo. Siamo fiduciosi che l’accordo sarà raggiunto. Siamo ancora nella fase di negoziazioni con lo Stato francese per la definizione della struttura della futura governance in Stx France con nuove posizioni dopo le elezioni in Francia”. Ora gli occhi sono puntati su Parigi in quanto, gli accordi risalgono all’esecutivo Hollande, e non è quindi escluso che sabato prossimo il governo Macron – sfidando costi elevatissimi – potrebbe tecnicamente esercitare la prelazione attraverso la quale nazionalizzare i cantieri Saint Nazaire.
    M.