IL PRIMO TRAPIANTO DI BACINO AL MONDO SI È SVOLTO, CON SUCCESSO, A TORINO di Simone Lorusso

Dopo innumerevoli casi di malasanità pubblica finalmente è l’eccellenza italiana a fare notizia. Notizia che si è subito diffusa dalle corsie dell’ospedale CTO di Torino dove Riccardo, giovane paziente appena maggiorenne, ha affrontato dodici ore di intervento per un tumore alle ossa ed è riuscito a svegliarsi, sano e salvo e pronto a tornare a vivere. Il miracolo della vita che va di pari passo con quello della scienza visto che, proprio in questo ospedale, è andato in scena il primo intervento al mondo che riguardasse un trapianto di bacino. La protesi, un emibacino in titanio con rivestimenti in tantalio, che si adatta perfettamente alle ossa umane, è stata fatta costruire appositamente in America sfruttando il calco di una Tac del giovane paziente. Riccardo era affetto da osteosarcoma del bacino e, dopo sedici, interminabili, cicli di chemioterapia era stato dichiarato inoperabile. Nessuna delle conoscenze allo stato attuale potevano salvarlo, eppure i medici non si sono dati per vinti e hanno provato là dove nessuno era mai riuscito. L’emibacino destro e l’anca colpiti dalla malattia sono stati rimossi dal dottor Raimondo Piana, responsabile Chirurgia oncologica ortopedica del CTO, e sostituiti con quelli in tantalio e titanio dal professor Alessandro Massè, Direttore Clinica universitaria ortopedica CTO. Il ragazzo è ancora ricoverato in terapia intensiva ma sarà spostato nel pomeriggio nel reparto di Chirurgia Oncologica. Dalle parole del padre si intuisce tutta l’importanza dell’operazione, ritenuta impossibile, che ha ridato la speranza al giovane ragazzo di tornare a camminare, correre e nuotare come tutti i suoi coetanei. Ma soprattutto ha ridato la gioia di vivere a un ragazzo costretto al letto da più di un anno.