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Il tribunale dell’Aja ha confermato in appello la condanna all’ergastolo per Ratko Mladic

Il boia di Srebrenica, ex generale serbo-bosniaco, era accusato di genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità

A distanza di trent’anni dall’inizio della guerre jugoslave, il tribunale dell’Aja mette la parola fine sui processi contro i criminali di guerra che hanno sconvolto la regione balcanica negli Novanta. I giudici del meccanismo residuale dei tribunali penali internazionali, l’organo che nel 2017 ha sostituito il tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia delle Nazioni Unite, hanno confermato in appello la condanna all’ergastolo per Ratko Mladic, ex capo militare dei serbi in Bosnia, con le accuse di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. La sentenza è definitiva.

Mladic, 78 anni, noto come il “macellaio di Srebrenica”, è stato riconosciuto colpevole di aver ordinato il massacro avvenuto nella città bosniaca, dove furono uccisi oltre 8 mila musulmani bosniaci, per il suo ruolo nel lungo assedio di Sarajevo e per ulteriori crimini commessi nel conflitto dal 1992 al 1995.

Nel 2019 anche Radovan Karadzic, ex leader politico dei serbi di Bosnia, era stato condannato in appello all’ergastolo con le accuse di genocidio, deportazioni e crimini di guerra e contro l’umanità .