IMMIGRAZIONE: A CATANIA 194 MIGRANTI, ANCHE 5 CADAVERI. SAVE THE CHILDREN: ’OLTRE 40 MORTI

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    Centinaia di migranti soccorsi sbarcano sulle coste della Sicilia ma si teme un nuovo dramma e secondo i racconti fatti dai sopravvissuti a Save the children, a decine potrebbero essere morti nel canale di Sicilia. Quasi 200 a Catania, 5 i morti – La nave portacontainer ’Zeran’ con a bordo 194 migranti, tra cui due minorenni e 18 donne,  è arrivata la notte scorsa a Catania, dopo averli soccorsi in mare. A bordo anche i corpi di cinque extracomunitari che sono tra le vittime di naufragi dei giorni scorsi. Sul posto è presente la Caritas diocesana che sta distribuendo cibo, bevande e vestiti. Indagini sono state avviate dalla polizia di Stato. La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta. Secondo Save the children sarebbero una quarantina i morti annegati nel canale a causa di un incidente. Diversi sopravvissuti, arrivati a Catania con il portacontainer Zeran, hanno infatti riferito all’associazione umanitaria che ci sarebbe stato un incidente su un gommone poco prima dell’operazione di salvataggio e in molti sarebbero caduti in acqua. I 194 migranti sbarcati a Catania dal mercantile maltese erano su due gommoni che sono stati soccorsi in tempi diversi. Su uno, hanno riferito sopravvissuti a Save the Children, c’erano 105 persone che si sono tutte salvate. Sull’altro 197, compresi cinque extracomunitari morti durante il viaggio, che “ha avuto un’incidente, prima dell’intervento dei soccorritori”. “Ci sarebbe stata un’esplosione o il gommone si è sgonfiato, certo è che ha avuto problemi – riferisce Giovanna Di Benedetto di Save the Children basandosi sui racconti dei superstiti – e alcune decine di persone sarebbero cadute in mare. Secondo una prima stima, tutta verificare, si parla di oltre 40 morti”. E’ arrivata a Pozzallo la Phoenix, la nave gestita in collaborazione da Medici senza frontiere e dall’organizzazione privata Moas per effettuare attività di ricerca e soccorso in mare. A bordo ci sono 369 migranti che erano tentavano la traversata del Mediterraneo dalla Libia all’Europa. Altre 104 persone erano state precedentemente salvate con l’aiuto dell’equipaggio della Phoenix e trasferite su una nave commerciale. Quasi cento i casi di scabbia segnalati dai sanitari, mentre una bambina con febbre è stata portata in ospedale insieme a 8 donne in gravidanza e 4 uomini.  Nel 2014 sono arrivati quasi 30mila immigrati a Pozzallo (Ragusa) e se gli sbarchi continuano con questo ritmo nel 2015 la cifra è destinata a raddoppiare: “il Governo e gli altri sindaci ci devono aiutare”. L’appello lo lancia il sindaco della città siciliana Luigi Ammatuna, in audizione alla commissione Affari costituzionali del Senato che ha avviato un’indagine conoscitiva sull’immigrazione. “Non abbiamo tempo – lamenta il sindaco – di tirare il fiato che subito arriva un’altra nave con migranti. Ci siamo distinti per accoglienza e solidarietà che però la città paga cara: siamo un centro turistico e registriamo un calo di presenze non indifferente: la gente pensa che ci sono i migranti che girano per le strade e che davanti alle nostre spiagge galleggiano i morti. Ho chiesto al ministro Alfano una compensazione per rilanciare la città: ma sono passati due anni e non ho ricevuto un euro, mentre Lampedusa ha avuto 20 milioni di euro”. “Abbiamo – prosegue Ammatuno – difficoltà a costruire tombe. Ci sono solo 15 loculi da destinare ai concittadini; se arrivano 20 cadaveri non saremmo in grado di tumularli