POLITICA

In Israele si manifesta contro il governo, ma con il distanziamento sociale

A Tel Aviv, in Israle, più di duemila persone sono scese in piazza per manifestare contro il governo. La protesta, svolta a Rabin Square domenica 19 aprile in piena emergenza coronavirus, non ha precedenti nella storia: tutti i manifestanti hanno mantenuto rigorosamente il distanziamento sociale di almeno due metri e indossato le mascherine protettive per evitare la diffusione del virus.

L’evento, lanciato su Facebook dal movimento delle Bandiere nere, è stato organizzato per “salvare la democrazia” dalle trattative tra Benny Gantz, leader del partito di centro Blu-Bianco, e Benjamin Netanyahu, primo ministro del governo uscente, accusato di corruzione, frode e abuso di potere.

L’Israele sta vivendo un periodo di grande instabilità politica. Lo scorso 2 marzo gli israeliani sono tornati alle urne per la terza volta in meno di un anno. Alla luce di un risultato di nuovamente incerto, il presidente Reuven Rivlin, aveva incaricato Gantz di formare un nuovo esecutivo, che per la prima volta ha aperto la strada a un governo di “unione ed emergenza” con Netanyahu.

La prima udienza del processo per corruzione nei confronti di Netanyahu era prevista per il 24 marzo, ma a causa dell’emergenza è stata spostata dal ministro della Salute Amir Ohana (del Likud, partito di Netanyahu) a fine maggio.

Mario Bonito