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“In Italia la mafia aspetta i soldi dalla Ue”, il ‘Die Welt’ ci riporta a ‘Pane e cioccolata’

Era il ‘lontano’ 1974 quando, dalla felice mano del regista Franco Brusati, attraverso forse il miglior Nino Manfredi (nella foto), con ‘Pane e cioccolata’ – non senza umorismo, per addolcire la pillola – raccontava le pene e le umiliazioni subite dai nostri emigranti in Svizzera. Soprattutto, gli squallidi pregiudizi che attanagliavano i nostri poveri lavoratori all’estero.

Passano gli anni, l’Italia lavora sodo, nonostante le mille difficoltà interne (sia a carattere sociale che politico), grazie a quella buona fetta di italiani onesti e lavoratori, riesce infine ad imporsi come uno maggiori dei paesi industrializzati, arrivando a rivestire un ruolo di primi piano. Poi la politica ha iniziato a vacillare ma, ad ogni modo, così come sognato dai padri costituenti, siamo stati tra i principali fautori di quella che pensavamo fosse soltanto un’utopia – e così poi è stata davvero – l’Unione Europea.

Il grande entusiasmo per il varo della Ue…

Ora, senza stare a ripercorre un excursus lungo e tribolato, arriviamo ad oggi, con gran parte degli stati membri economicamente affossati dalla dilagante epidemia da coronavirus, ed un ‘parlamento europeo’ seduto intorno ad un tavolo per cercare di trovare una soluzione comune, funzionale ed equamente ‘vantaggiosa’ per tutti. Ma così non è. A poche ora della riunione dell’Eurogruppo, che vede tutti i ministri delle Finanze dell’area Ue a confronto, ognuno ha una sua idea in proposito. La cosa più grave è che, ‘partner’ storici come Francia e Germania, continuano a ‘flirtare’ con i paesi scandinavi per aver ragione sulla questione, al cui centro si staglia il ‘tesoretto’ del Mes, un fondo ‘salva-stati, concepito per ben altre emergenze. E mentre l’Italia in primis si spende per far capire la poca praticità nell’attingere  a questo fondo (che alla stregua di un maxi prestito esige ‘garanzie’ salatissime), preferendo l’emissione di ‘coronabond’, questa cocciuta alleanza ‘teutonica’ guarda invece dritto, pregustando forti ritorni economici a crisi passata.

L’accorato appello di Conte caduto nel vuoto

Ieri il premier Conte si è mostrato fin troppo ‘bonario’, rivolgendo un accorato appello ai tedeschi attraverso un’intervista alla ‘Bild’ dove, tra le altre cose, ha sottolineato che l’Italia ha sempre pagato i suoi debiti ed intende onorarli anche in futuro. Poi, sconsolato, ha concluso affermando che, se l’Europa non è unita in questo situazioni emergenziali, decade di fatto la sua stessa natura ed allora è bene si vada avanti “ognun per sé”

“In Italia la mafia aspetta i soldi di Bruxelles”

Stamane la ‘sorpresa’: in Germania ci identificano ancora come in ‘Pane e cioccolata’: dedicando il titolo di apertura ad un’esortazione nei confronti della Cancelliera (“Non ceda”), il prestigioso ‘Die Welt’ ci regala davvero un bellissimo attestato di stima e rispetto: “I paesi dell’Unione europea dovrebbero certamente aiutarsi a vicenda nella crisi per il coronavirus. Ma senza alcun limite? E senza alcun controllo? In Italia, la mafia sta solo aspettando una nuova pioggia di soldi da Bruxelles“.

“I coronabond? Una remissione per la Germania”

Quindi, il ‘cervellone’ autore dell’articolo di ‘economia’, aggiunge che ”La solidarietà è un importante valore europeo, ma anche la sovranità nazionale e la responsabilità dei politici di una nazione nei confronti degli elettori dei rispettivi paesi è altrettanto fondamentale“. Quindi, affrontando poi il tema dei coronabond, il Die Welt si dice convinto che tale soluzione si tradurrebbe in “una gigantesca perdita di miliardi per i contribuenti tedeschi”. Del resto, fa notare ancora il quotidiano, non è poi detto che sia la ricetta giusta per le economie di paesi come come l’Italia, dove “Politici ed economisti sono divisi”. Quindi, dopo l’infelice passaggio sulla mafia, l’articolo suggerisce che “Le risorse europee destinate a Roma, dovrebbero essere spese solo per la sanità, e naturalmente gli italiani dovrebbero essere controllati da Bruxelles e dimostrare l’uso appropriato del denaro. I principi essenziali dell’Unione Europea devono continuare ad essere applicati anche nella crisi del coronavirus”. Bene davvero, ecco la Germania…

Max