In punta di piedi, la ‘Cenerentola’ di Cannito al Brancaccio

“I grandi balletti, anzi, i grandi titoli di balletto classico, affascinano e stimolano l’immaginazione. Ci riportano ad universi fatti di magia, di sogno, di fantasia. La storia di Cenerentola, dall’appeal universale, è un simbolo dell’ umanità tutta. I sogni si possono sempre realizzare anche nei momenti più bui, quando tutto sembrava irrimediabilmente perduto”.
Così il coreografo Luciano Cannito, anticipando la sua ‘Cenerentola’, da giovedì sul palco del Teatro Brancaccio.
La coreografica di Cannito, tra comicità ricalca la storia classica, non lesinando tra humor magia, rendendo ‘filmica’ la vicenda della povera ragazza vessata dalle sorellastre e schiavizzata dall’arcigna matrigna.
Nei panni della protagonista, a sostituire l’infortunata Lucia Lacarra, sarà l’etoile della Scala di Milano, Virna Toppi. Quindi Nicola Del Freo, Manuel Parruccini, primo ballerino dell’Opera (nei panni della matrigna), ed l’eccellente corpo di ballo del Roma City Ballet Company, qui anche produttrice dello spettacolo.
Ad eseguire le musiche, live, saranno i 30 elementi  della Roma City Orchestra, una grossa occasione anche per i giovani musicisti diplomati al conservatorio, che hanno così modo di poter lavorare con passione.
Rivisto poi al Teatro San Carlo di Napoli, ed al Massimo di Palermo, il balletto è stato costruito sul pentagramma di Prokofiev, ed espressamente per il Teatro dell’Opera di Roma.
Ad incorniciare qualitativamente la fattura di questa ‘Cenerentola’, due professionisti del settore come Michele Della Cioppa (scene), e Giusi Giustino (costumi).
Da vedere.
M.