Inchiesta Milano, anche il governatore Fontana indagato

    Anche il governatore Fontana è indagato nell’ambito dell’inchiesta di Milano su tangenti e legami fra politica e criminalità organizzata. Un fulmine a ciel sereno in piena campagna elettorale, dopo che sono stati formalizzati già 28 arresti e 95 persone in tutto sotto indagine. L’inchiesta interessa diverse personalità politiche, amministrative e dell’imprenditoria in merito a tangenti in appalti pubblici e finanziamenti illeciti, con l’ombra dei rapporti con la ’Ndrangheta. 

    Inchiesta Milano, il presidente Fontana forse sarà ascoltato oggi dai pm

    Da ieri in procura a Milano si è iniziato ad ascoltare i dirigenti della Regione Lombardia, e si apprende che anche il presidente della Regione Attilio Fontana è sotto indagine per abuso d’ufficio, forse in procinto di essere ascoltato già in giornata dai pm. Prima di questo momento, era trapelato, direttamente dal procuratore capo Francesco Greco, che il governatore Fontana fosse in realtà parte lesa in tutta la vicenda, poiché istigato alla corruzione. “Sarà sentito prossimamente, non sappiamo ancora in quale veste. Non lo abbiamo interrogato prima perché aspettavamo che venissero eseguire le misure cautelari”. Nel frattempo si delinea sempre di più il quadro degli illeciti, mostrando proporzioni importanti. Si parla di “corruzione diffusa”, con a capo un soggetto rilevante a tirare le fila e manovrare “ampi e rilevantissimi settori di amministrazione pubblica in Regione Lombardia”: sembrerebbe essere Gioacchino Caianiello, ex coordinatore provinciale varesino di Forza Italia, sul quale pende già una condanna per concussione, fatto che non gli avrebbe impedito di continuare ad essere deus ex machina del partito nella sua area. Si parla però anche di Pietro Tatarella come una personalità chiave nell’organizzazione: il consigliere comunale di Milano, candidato alle Europee con Forza Italia, è stato sospeso dagli incarichi di partito nella giornata di ieri, così come accaduto ad un altro illustre coinvolto nell’inchiesta, il sottosegretario in Regione Fabio Altitonante, le cui deleghe sono state sospese dal presidente della Regione Attilio Fontana.