Home ATTUALITÀ BREAKING NEWS Incontro Viminale: Salvini vuole la manovra, Conte: scorrettezza istituzionale

Incontro Viminale: Salvini vuole la manovra, Conte: scorrettezza istituzionale

Polemiche e tensioni nell’Esecutivo. L’onda d’urto dell’incontro al Viminale relativo alla manovra che ha visto Salvini incontrare le parti sociali non si ferma affatto e viene acuito dalle ultime dichiarazioni in ordine di tempo.

In principio c’era stato Matteo Salvini. Il vice premier e ministro dell’Interno, a margine dell’incontro aveva dichiarato l’urgenza di “definire la manovra per agosto“.  A rispondergli è Conte: “Scorrettezza istituzionale“, sintetizza il premier.

Manovra, Conte: I tempi li decide il Presidente del Consiglio

“Vogliamo che la manovra economica sia molto anticipata, vogliamo definirne i punti tra luglio e agosto e vogliamo raccogliere i vostri suggerimenti”, aveva detto il vicepremier Matteo Salvini inaugurando i lavori con le parti sociali al Viminale, stando a quanto dichiarato da fonti sindacali e datoriali presenti all’incontro.

Salvini avrebbe anche parlato anche di un secondo appuntamento tra 15 giorni o entro l’estate. “E’ l’inizio di un percorso, non vogliamo sostituirci al presidente del Consiglio”.

Lo stesso Salvini avrebbe chiarito come sia Conte a dettare l’agenda, anche se, ha fatto intendere, sarebbe meglio giocare d’anticipo. “I tempi della manovra li detta il presidente del consiglio, ma prima si fa meglio è”, ha dichiarato il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nel corso del a conferenza stampa al Viminale.

Aggiornamento ore 5.04

“Ci riconvochiamo nella prima settimana di agosto, il 6 o il 7: identica riunione con le stesse 43 associazioni e non escludo con altre. Se decine di associazioni ci dicono ‘grazie per averci ascoltato’ qualcuno dovrebbe farsi una domanda e darsi una risposta. Useremo luglio e agosto per preparare una manovra basata sulla crescita e il taglio delle tasse”, conferma Salvini spiegando gli estremi dell’incontro e i prossimi passi da compiere.

“Oggi abbiamo portato al tavolo le nostre proposte. Se il M5S convocherà le parti sociali per portare le sue istanze non mi lamenterò”, chiarisce poi il ministro Salvini.

E ancora: “Ringrazio tutte le 43 associazioni che sono intervenute al tavolo e che non vanno a offendere nessuno, ma vanno ad aiutare l’azione di governo con proposte che vanno dalla flat tax, allo sblocco delle opere, un’operazione di semplificazione fiscale senza precedenti”

“La richiesta unanime che è arrivata è sbloccare i cantieri e le opere pubbliche, un grande piano di investimento in opere pubbliche”, ha chiosato.

Aggiornamento ore 8,56

“Il nostro obiettivo è la flat tax con un’unica deduzione fiscale che assorbirà tutte le detrazioni. Vogliamo portare al 15% l’aliquota fino a 55.000 euro di reddito familiare. Ci saranno benefici per 20 milioni di famiglie e 40 milioni di contribuenti. Ci sarà un grande impulso ai consumi e risparmi per 3.500 euro per una famiglia monoreddito con un figlio. C’è l’intenzione di portare nelle tasche 12-13 miliardi di euro”.

Sono le parole, queste, di Armando Siri che in questi termini avrebbe così spiegato il progetto di flat tax leghista alle parti presenti.

Ma sulla questione emerge, come detto, una forte ombra. Quella delle parole di Conte: il quale ritiene che, in questo senso, ci sia stata da parte di Salvini scorrettezza istituzionale.

“Se oggi qualcuno pensa che non solo si raccolgono istanze da parte delle parti sociali ma anticipa dettagli di quella che ritiene che debba essere la manovra economica, si entra sul terreno della scorrettezza istituzionale”, afferma. “La manovra economica viene fatta qui, dal ministro dell’Economia e tutti i ministri interessati, e non si fa altrove, non si fa oggi. I tempi, e tengo a precisarlo, li decide il Presidente del Consiglio, sentiti gli altri ministri, a partire da quello dell’Economia. I tempi non li decidono altri” ha dunque tuonato il premier Giuseppe Conte.

A margine, divampa invece la polemica tra Maio e i sindacati sulla presenza di Siri. “Le osservazioni del vicepremier Luigi Di Maio sono inaccettabili e offensive”: così Cgil, Cisl e Uil replicano a Di Maio che ha accusato i sindacati di voler “trattare con un indagato per corruzione messo fuori dal governo, invece che con il governo stesso”.

Cgil, cisl e Uil confermano “di essere stati convocati oggi dal vice presidente del consiglio Matteo Salvini insieme ad altre 40 organizzazioni di rappresentanza in vista della prossima legge di bilancio, incontro peraltro ampiamente annunciato nei giorni scorsi”.

Aggiornamento ore 12.25