Indagate 31 aziende per trasporto illegale di cereali di Gianmarco Chilelli

    Nell’ambito dell’operazione “Grano sicuro” emerge una vasta e fitta rete di aziende che trasportavano grano in carri di rifiuti tossici. Costituisce prova di reato l’ingente quantità di grano trovato all’interno di mezzi carichi anche di amianto, fanghi, scarti di fonderia e ceneri di varia origine. Il Corpo Forestale dello Stato di Reggio Emilia ha infatti indagato trentuno aziende di trasporto conto terzi italiane ed europee. Infatti fra gli indagati per adulterazione alimentare, falso ideologico e trasporto illecito di rifiuti compaiono nove italiani e ventotto stranieri. Gli indagati provengono dall’est europeo e dal nord Italia, dalle province di Trento, Bolzano, Imperia e Padova. Gli inquirenti cercano di rinvenire ulteriore materiale d’indagine dalle cinquantasei perquisizioni disposte in Lombardia, Piemonte, Trentino e Veneto. I risultati dell’operazione gettano preoccupanti ombre sulla sicurezza dei cereali che arrivano sulle nostre tavole nelle forme più disparate: pane, pizza, pasta, crackers, biscotti etc. etc. Indubbio è che la situazione politica dell’Ucraina, il grande granaio d’Europa la cui fertilità fece gola anche a Hitler che mirava ad impossessarsene per sfamare l’enorme esercito del Reich, non facilita il lavoro dei controllori Ue, che in quella zona sovrintendono a praticamente la maggior parte del grano circolante in Europa. Grano già peraltro tristemente noto, poiché gli effetti del disastro di Cernobyl, secondo alcuni, sarebbero ancora molto influenti sulla qualità delle coltivazioni in quelle zone. Rimane dunque la preoccupazione dei consumatori per un settore alimentare che non riesce più a garantire a pieno la salubrità dei prodotti. Recente è il servizio di Report che mette in luce, mostrando le vicende di un solo allevamento condotto con pratiche fuorilegge, le gravi mancanze dal punto di vista strumentale e legislativo che il ministero della Salute ha nel rintracciare e sanzionare allevamenti di bovini, a cui vengono somministrati steroidi. Inoltre la larga diffusione dell’olio di palma, tossico, economico, usato in luogo dell’olio di oliva, coltivato con pratiche lontane dalle normative europee, in moltissimi prodotti dalla nutella alle fette biscottate fa ritenere sempre più inconciliabile il binomio profitto-salute. Problema che le grandi industrie alimentari a volte sembrano dirimere con sbrigativa e semplicistica facilità