INDAGATO PER RICICLAGGIO ED EVASIONE FISCALE IL NEO DEPUTATO SICILIANO 21ENNE GENOVESE JR.

    ’’Sto già valutando insieme al mio legale di fiducia le iniziative da assumere in sede giudiziaria, certo di dimostrare la linearità e la regolarità della condotta mia e dei miei congiunti, nella gestione dei beni di famiglia. Anche se la tempistica di questo provvedimento può apparire sospetta, voglio credere che non vi sia alcuna connessione con la mia recente elezione all’Assemblea Regionale Siciliana”. Così lo studente di 21enne Luigi Genovese, neo eletto all’Ars per Forza Italia (con quasi 18mila voti), commentando la sua posizione di indagato per riciclaggio ed evasione fiscale, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Messina. Tuttavia, stando al provvedimento di sequestro firmato dal giudice del Tribunale di Messina, su richiesta della Dda, in realtà l’inchiesta sarebbe nata casualmente, a Milano. Qui infatti la Finanza seguiva una pista relativa ai conti svizzeri dei miliardari italiani, indagando in particolare su un conto che sarebbe stato acceso in Svizzera presso il Credit Suisse. Così, ’scavando’, sarebbero emersi fondi esteri riconducibili a Francantonio Genovese per oltre 15 milioni di euro attraverso una polizza intestata proprio al figlio. Gli uomini del Comando Provinciale di Messina quindi eseguito un sequestro di beni mobili e immobili riconducibili ai Genovese il quale, secondo gli inquirenti, dopo essere stato condannato ad 11 anni (in merito al lo scandalo della formazione professionale in Sicilia), Francantonio Genovese avrebbe intestato attraverso conti esteri, parte del suo patrimonio al figlio. Infatti risultano indagati anche Francantonio Genovese, e la madre Chiara Schirò, la signora Genovese era già stata condannata lo scorso marzo a 2 anni e due mesi nell’ambito dello stesso scandalo. Ma nel registro degli indagati appaiono anche il cognato di Genovese, Franco Rinaldi, deputato uscente all’Ars, e Marco Lampuri. Come scrivono i giudici di Messina, Luigi Genovese “è il prestanome e beneficiario dell’operazione compiuta dal padre, per sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, nonché di interessi e sanzioni amministrative comminate dalla Commissione Tributaria per un ammontare complessivo di oltre 16 milioni di euro”. Sempre secondo il Tribunale, “i Genovese operavano con atti fraudolenti affinché nella titolarità delle quote di partecipazione della società Gefin subentrasse il figlio, Luigi Genovese”. Quindi per i magistrati siciliani, gli indagati “dapprima artificiosamente determinavano un aumento di capitale, rispetto al quale Francantonio Genovese rinunciava a sottoscrivere le quote, affinché in esito ad esso il figlio, benché privo di risorse economiche proprie, sottoscrivesse i nuovi titoli acquisendo il 51,61 per cento del capitale”. A quanto sembra ammonterebbe a circa 100 milioni di euro il sequestro penale a carico dell’ex deputato Genovese e del figlio. I soldi sono stati sequestrati su diversi conti all’estero, ma anche in Italia. Sequestrata inoltre la lussuosa villa in cui abita la famiglia Genovese a Ganzirri, nel Messinese e, da ultimi, anche diversi appartamenti tra Roma e la Sicilia.
    M.