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    Infortuni, Bombardieri: “Politica insensibile. E se fossero 3 morti al giorno per mafia?”

    (Adnkronos) – “È una strage continua e chiediamo al governo interventi immediati e tangibili. Dobbiamo raggiungere zero morti sul lavoro e lo si può fare solo con investimenti mirati. Per questo credo che il premier Meloni debba farsi carico di aprire una cabina di regia presso la presidenza del Consiglio: per noi è una emergenza nazionale che solo il governo può gestire. Si parla tanto di energia, di aumento dei prezzi, noi continuiamo a dire che in questo Paese si parla ancora troppo poco di lavoro”. Così il leader Uil, Pierpaolo Bombardieri, in un’intervista all’Adnkronos, rilancia la richiesta del sindacato alla luce del nuovo, gravissimo, incidente sul lavoro nel cantiere del Terzo Valico dei Giovi che ha causato un morto e un ferito.  

    “Con una cabina di regia dedicata si potrebbero coordinare gli investimenti: non è un tema solo del ministro del Lavoro perché l’obiettivo è quello di trovare i soldi, le risorse. E questo riguarda il Mef ma anche il ministro della Funzione pubblica, perché in qualche modo c’è necessità di accelerare le assunzioni di nuovi ispettori, riguarda il ministro della Scuola, se vogliamo parlare di sicurezza nella scuola. Ecco, noi avremmo bisogno di questo, di fare una riunione e decidere cose concrete per dare una risposta a quelle famiglie dilaniate dalla tragedia e ai lavoratori e che oggi non siamo in grado di dare”, spiega. 

    “E’ da almeno 10 anni che presentiamo metodicamente ai tavoli con il governo le nostre proposte: siamo riusciti a fare qualche passo avanti con il governo Draghi ma la politica è insensibile a questo tema, tutta la politica. Ma io continuo provocatoriamente a chiedermi: se la mafia uccidesse tre persone al giorno, quale sarebbe la reazione dello Stato? Invece mi sembra ci sia una certa assuefazione al fatto che si possa registrare un incidente visto che qualcuno, ogni tanto, ci spiega che il numero dei morti è diminuito di qualche decimale” dice Bombardieri che ricorre a un’iperbole per spiegare l’immobilismo che sembra avvolgere il tema degli infortuni sul lavoro da anni al centro di incontri, tavoli e dichiarazioni e vertici senza che si riesca, per i sindacati, a raggiungere il risultato sperato.  

    “Per noi è un tema drammatico perché siamo noi che incontriamo le famiglie che vivono questa tragedia e sono incontri strazianti perché queste persone non hanno risposte, non c’è poi nessun colpevole. Ed è una cosa che noi non riusciamo ad accettare: per questo abbiamo lanciato qualche anno fa la campagna zero morti sul lavoro. Ma occorre fare di più, non possiamo stare fermi”, conclude.