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‘Io apro’: i ‘soliti infiltrati’ macchiano di tensione il grido disperato dei ristoratori italiani (VIDEO servizio)

“Non siamo partite Iva, siamo persone, siamo famiglie, ci stanno negando il diritto di manifestare”, “Libertà libertà”. Seppure differenti – ma ugualmente urlati a squarciagola – c’è un unico comune denominatore a monte di questa ‘protesta negata’: il bisogno impellente di tornare a lavorare.

‘Io apro’, una protesta non autorizzata per la presenza di un altro corteo

Eccoli dunque i rappresentati dei ristoratori italiani che, ancora una volta sotto l’imperativo ‘Io apro’, si sono nuovamente radunati nel cuore della Capitale per manifestare il loro disappunto. In realtà si tratta di un corteo non autorizzato in quanto, la possibilità di raggiungere Montecitorio, oggi era stata precedentemente concessa ad un’altra manifestazione.

‘Io apro’, molti pullman sarebbero stati respinti ai caselli autostradali. A Roma in 500

Ma loro (come riportiamo nel video-sevizio del collega Mario Bonito, in basso), scriviamo in altri articoli), hanno voluto comunque esserci, raggiungendo la Capitale da ogni angolo del Paese. Tuttavia sembrerebbe che il grosso dei pullman organizzati sia stato letteralmente ‘stoppato’ agli ingressi dei caselli autostradali. Dunque, al momento, la rappresentanza è di circa 500 o 700 persone.

‘Io apro’, i manifestanti ‘contenuti’ dagli agenti in Piazza San Silvestro

Letteralmente ‘recintati’ da un cordone di celerini in tenuta antisommossa, i ristoratori sono in questo momento bloccati fra via del Tritone e Piazza San Silvestro. Una condizione di forzata immobilità – per altro sotto una pioggia battente – che contribuisce ad esaltare il malcontento e la tensione.

Senza contare poi, come accade ‘puntualmente da sempre’, situazioni come queste prestano il fianco alle facili infiltrazioni di autonomi e facinorosi i quali, ‘ben organizzati’, colgono al volo l’occasione per portare scompiglio.

‘Io apro’: puntuale, il caos tentato dai ‘soliti infiltrati’ subito arginato dai lacrimogeni

Infatti mentre scriviamo si parla di un lancio di bottiglie incendiarie, alle quali hanno subito risposto gli agenti replicando con una fitta pioggia di lacrimogeni.

‘Io apro’, conta il disperato grido di centina di padri di famiglia, non il caos degli infiltrati

Ecco, ciò che maggiormente infastidisce è che il grido disperato di centinaia di padri di famiglia, venga fagocitato dalla violenza di pochi scellerati – per altro ‘slegati’ dai manifestanti – che finiscono così per dare a questa protesta una connotazione che, a dispetto degli organizzatori, verrà subito additata dai media e dai nostri istitutori come non è, e non vuole essere: violenta…

Ecco le immagini della protesta girate sul posto dal collega Mario Bonito

Max