ISIS: 220 I CRISTIANI RAPITI E LA FUGA DI 40 DONNE AUSTRALIANE PER UNIRSI ALLE ORGANIZZAZIONI TERRORISTICHE di Caterina Onofri

     
     
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     Il numero dei cristiani assiri rapiti dall’Isis in Siria è salito a 220. I jihadisti hanno catturato decine di persone da 11 villaggi, nella provincia di Hassakeh, solo negli ultimi 3 giorni.  Ma c’è un fatto che resta tuttora oscuro, ovvero la fuga segreta  di circa 40 donne australiane, le cosiddette “spose jihad”, in Iraq e in Siria, con lo scopo di unirsi a gruppi terroristici. Bisogna considerare che le le più giovani, soprattutto ragazzine che non hanno raggiunto la pubertà, vengono usate come schiave del sesso o anche come kamikaze, perciò la loro decisione di unirsi alle file dell’Isis è ambigua. Sono donne che raggiungono i mariti combattenti stranieri e cercano di trovare un partner, oppure forniscono semplice sostegno alle organizzazioni terroristiche. Ormai le donne costituiscono quasi un quinto di tutti i foreign fighters e oltre 500 provengono da paesi occidentali. Il ministro degli Esteri Julie Bishop ha affermato che l’Isis ha appena pubblicato istruzioni sul trattamento delle schiave del sesso, che includono stupri e percosse. Inoltre il ministro Bishop ha esortato le famiglie ad aiutare le loro figlie, per evitare che vengano radicalizzate. Ritiene, infatti, che i familiari e gli amici siano i primi ad essere in grado di notare i cambiamenti, e gli unici che possano comunicare con loro per fermarli in tempo. Il governo australiano teme che alcune di queste donne siano entrate nella nota polizia religiosa, creata appositamente per far rispettare le norme severe della sharia. I foreign fighters italiani sono circa una dozzina, tra vivi e morti. Lo ha riferito il direttore dell’Aisi Arturo Esposito, aggiungendo che non ci sono terroristi infiltrati tra i migranti, per il momento.