Isis, raid francesi in Iraq

     

    Lo annuncia l’Eliseo.  Aerei Rafale hanno compiuto il primo bombardamento contro un deposito logistico dei terroristi dell’organizzazione Daech nel nordest dell’Iraq. L’aviazione francese – ha dichiarato il presidente Hollande – effettuerà “altre operazioni” contro lo Stato islamico in Iraq”nei prossimi giorni”. “Questo terrorismo non è limitato al Medio Oriente, ci minaccia”. “Abbiamo sottovalutato l’Isis e la sua volonta’ di combattere. Lo stesso errore che facemmo col Vietnam”: ad ammetterlo e’ James Clapper, il capo supremo degli 007 Usa, direttore del National Intelligence che vigila sul lavoro di tutte le agenzie di intelligence americane. In una sorprendente autocritica sul Washington Post, Clapper spiega di non essersi lui stesso reso conto del collasso delle forze di sicurezza irachene.  La Turchia ha aperto il proprio confine a centinaia di profughi curdi siriani in fuga davanti all’avanzata dei miliziani jihadisti dell’Isis nel nord della Siria, hanno riferito i media turchi. Le autorita’ di Ankara in un primo tempo avevano chiuso la frontiera davanti al nuovo afflusso di rifugiati siriani. Il premier Ahmet Davutoglu aveva ordinato di assisterli sul lato siriano del confine. “Abbiamo aperto la frontiera. Daremo ovviamente assistenza a questa gente: secondo le ultime informazioni sono 4mila” ha detto il premier Ahmet Dautoglu ai cronisti durante una visita ufficiale in Azerbaigian. Il capo del governo di Ankara ha aggiunto che “l’obiettivo principale” della Turchia e’ tuttavia “di aiutarli entro i limiti delle frontiere siriane”. All’inizio della mattinata centinaia di civili curdi siriani erano stati fermati al confine turco. Le forze di sicurezza avevano anche usato gas lacrimogeni secondo la tv Cnn Turk. Poi Ankara ha deciso di lasciarli passare. La Turchia afferma di ospitare gia’ oltre un milioni di profughi siriani, la cui presenza ha suscitato nelle ultime settimane tensioni con la popolazione locale in diverse citta’. La maggior parte dei civili in fuga dai villaggi curdi siriani attaccati dai miliziani Isis sono donne, bambini e anziani. Gli uomini sono rimasti per combattere contro i jihadisti. “Grazie alla Turchia, Dio vi benedica” ha detto in lacrime dopo avere passato la frontiera una giovane profuga, accompagnata da due bambini, davanti alle telecamere