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Israele ed Emirati: ‘scoppia’ la pace, Trump entusiasta. Il plauso dell’Egitto e la ‘condanna’ di Hamas

Come insegna la migliore ‘diplomazia’, se non sei in grado di battere un nemico, o costa troppo, diventane amico. Dunque, due frasi i più potenti paesi – soprattutto sotto il profilo economico – in grado di farsi temere nel delicato e ‘complicato’  scacchiere orientale, complice l’ala ‘affettuosa degli amici’ americani (la Cina incombe, urge organizzarsi commercialmente),  hanno convenuto che al momento la cosa migliore è mettere da parte le avversità e stringersi la mano. Almeno in ‘apparenza’.

Così oggi lo stato d’Israele e gli Emirati Arabi Uniti, hanno annunciato di aver finalmente raggiunto uno storico accordo di pace il quale, nel tempo, ristabilirà anche la normalità delle loro relazioni diplomatiche. Via Twitter Benjami Netanyahu (primo ministro israeliano) ha commentato: “E’ una giornata storica”.

Una pace che porta il timbro ‘Made in Usa’!

Ovviamente ci si è arrivati gradualmente, passo dopo passo, con Trump che fino a ieri, fra chiamate a Benjamin Netanyahu (primo ministro israeliano), ed a Mohammed Bin Zayed (principe della corona di Abu Dhabi), avrà causato alla casa Bianca una bolletta telefonica ‘stratosferica’! Il resto è stato ovviamente il grandissimo lavoro diplomatico passato attraverso diversi personaggi a stelle strisce, appartenenti allo stretto entourage del Tycoon.

Israele ed Emirati pronti a misurarsi negli investimenti

Entrando nel merito degli accordi alla base di questa pace, la sospensione da parte di Israele, di annettere a sé parti della Cisgiordania. Tuttavia, come la ‘geo-politica’ insegna, alla fine ciò che veramente conta sono soprattutto gli equilibri economici. Dunque di qui a qualche settimane le delegazioni dei due paesi inizieranno ad incontrarsi per fissare nero su bianco gli accordi inerenti ai consistenti – e reciproci – investimenti economici che dal turismo, alla sicurezza, coinvolgeranno man mano altri settori i voli diretti, le telecomunicazioni e molto altro.

I due paesi: “Presto in Medio Oriente regnerà la pace”

L’annuncio come dicevamo è stato dato attraverso una nota congiunta stilata da Tel Aviv ed Abu Dhabi: ”Questa storica svolta diplomatica farà avanzare la pace nella regione del Medio Oriente. L’intesa è la prova del coraggio degli Emirati Arabi Uniti e di Israele nel tracciare un nuovo percorso che sbloccherà il grande potenziale nella regione. Tutti e tre i Paesi affrontano molte sfide comuni e trarranno reciproco vantaggio dallo storico risultato odierno. Le parti continueranno i loro sforzi a questo riguardo per raggiungere una soluzione giusta, globale e duratura al conflitto israelo-palestinese”.

La soddisfazione di al-Sisi e la rabbia di Hamas

Ovviamente euforico il presidente Usa Donald trump, che ha subito commentato: “Ora che il ghiaccio è rotto mi aspetto che altri Paesi arabi e musulmani seguano gli Emirati normalizzando le relazioni con Israele”.

Ma come spesso capita in queste circostanze, c’è chi ne condivide la gioia e chi, invece, ne condanna il fatto.

Fra i ‘soddisfatti’, il primo ad esprimere parole di elogio è stato Abdel Fattah al-Sisi (presidente egiziano) il quale ha commentato: “Ho seguito con interesse e apprezzamento la nota congiunta di Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti e Israele”. al-Sisi si è anche detto fermamente convinto che questa intesa “ferma l’annessione israeliana delle terre palestinesi”, rappresentando quindi “un passo per portare la pace in Medio Oriente“.

A dir poco ‘delusi’ invece i sostenitori della causa palestinese, con un portavoce di Hamas che avrebbe commentato l’annuncio denunciando che ”Gli Emirati hanno accoltellato i palestinesi alle spalle”. Ma anche questa è una reazione prevedibile piuttosto, così come auspicato dal presidente egiziano, si spera davvero che questo sia un primo passo per poi tornare ad affrontare la questione palestinese in termini molto più diplomatici e costruttivi…

Max