ISTAT: SU 10 GIOVANI ASSUNTI, 4 SONO RACCOMANDATI

    Chi non ricorda le drammatiche vicissitudini dell’Alberto Sordi in ’Un borghjese piccolo piccolo’, quando, pur di poter sistemare occupazionalmente l’amato figlio ricorre persino alla massoneria? Ebbene, circa 40 anni dopo, la situazione non sembra essere certo migliorata più di tanto. Lo sottolinea l’interessante dossier realizzato dall’Istat sui giovani nel mercato del lavoro, dove si evidenzia che “tra i laureati crescono di molto le possibilità di trovare lavoro attraverso altri canali”. Questa è l’amara realtà nel nostro Paese: la raccomandazione serve ancora e, sottolinea il dossier, quattro giovani occupati su 10 hanno trovato lavoro con la segnalazione di parenti, amici o conoscenti. Questa in sostanza è la notizia, grave e preoccupante. Il resto sono circostanziati numeri e dati raccolti, che comprovano tale, tragica situazione. In tal contesto si segnala ad esempio che, fra i giovani usciti dal percorso educativo, si registra un it asso di occupazione pari al 60%, che va aumentando in base al livello di istruzione. Così è del 47,4% per chi ha un titolo di studio basso, del 63,0% per i diplomati e, infine, del 71,7% quanti laureatisi. Certo, non può non colpire il fatto che, mediamente, più di 1 giovane su 4 ha un lavoro a termine. Inoltre, un giovane occupato su quattro lavora a orario ridotto, in quanto impossibilitato a trovare un’occupazione a tempo pieno. Ed interessante sapere che il 41% dei diplomati, e il 31,4% dei laureati, hanno ’schiettamente’ dichiarato che per svolgere adeguatamente il proprio lavoro sarebbe sufficiente un più basso livello di istruzione rispetto a quello posseduto. E ancora, e qui torniamo alla osidetta ’fuga dei cevelli’, non va trascurato che almeno quattro giovani disoccupati su 10, soprattutto tra i laureati, sarebbero disponibili a trasferire per motivi di lavoro la loro residenza.
    M.