Italia, in calo matrimoni e numero di nascite

    Ormai l’Italia è considerata “un paese per vecchi” questo è il quadro delineato da “Noi Italia”. Gli italiani si sposano sempre di meno e preferiscono sempre più le unioni di fatto, che dal 2008 a oggi sono raddoppiate. Le convivenze sono oltre un milione ed in aggiunta più della metà sono formate da partner che non si sono mai sposati, un numero dieci volte superiore a quello registrato nel 1994. Libere unioni modalità sempre più diffusa di formazione della famiglia: oltre un nato su quattro nel 2014 ha genitori non coniugati. Questo viene anche confermato dai dati sulla natalità in quanto oltre un nato su quattro ha genitori non coniugati. Nel 2014 celebrati 189.765 matrimoni, meno 57mila in cinque anni. Sempre nello stesso anno si è registrato un calo in eccezione per il Trentino-Alto Adige ed il Mezzogiorno con la nuzialità più alta mentre il Nord-ovest è l’area con meno matrimoni. Il calo arriva al 25% per la primo-nuzialità sotto i 35 anni. Per quanto riguarda i divorzi e le separazioni fortunatamente l’incidenza è bassa. Ma non cambia solo il numero di matrimoni celebrati, cambia anche l’età nella quale ci si sposa, infatti si alza l’età del primo matrimonio. Già dal 2014 gli sposi hanno in media 34 anni e le spose 31 (entrambi un anno in più rispetto al 2008). Le seconde nozze, o successive, sono 30.638 nel 2014. Ma anche per quanto riguarda le nascite la situazione non è da meno, si fanno sempre meno figli mentre gli anziani aumentano. In effetti come osserva l’Istat “i giovani italiani sono sempre meno numerosi per effetto della prolungata diminuzione delle nascite”. Inoltre sempre l’Istituto nazionale di statistica dimostra che negli ultimi anni vi è un propensione a non allargare la famiglia. Continua, infatti, a diminuire il numero medio di figli per donna: nel 2014 si attesta a 1,37 mentre occorrerebbero circa 2,1 figli per garantire il ricambio generazionale. I giovani di cittadinanza italiana comprendenti i 16 ed i 34 anni, sono drasticamente diminuiti dal 2008 al 2014 di oltre 1 milione e 300 mila. Se si considera l’età della madre, le regioni del Mezzogiorno si confermano mediamente quelle con le mamme più giovani. Stesso fattore vale per i matrimoni che sempre secondo l’Istat “è da mettere in relazione con i mutamenti sociali che da alcuni decenni si vanno progressivamente diffondendo e amplificando da una generazione all’altra, determinando eterogeneità nelle modalità e posticipazione dei tempi di costituzione della famiglia. Ad articolare i percorsi familiari è in particolare la diffusione delle unioni libere, che in alcuni casi rappresentano una fase di preludio al matrimonio, ma che possono anche ricoprire un ruolo ad esso del tutto alternativo”. E per la prima volta negli ultimi 10 anni la speranza di vita alla nascita arretra. Il nostro paese si posiziona agli ultimi posti della classifica in Europa, sotto l’Italia ci sono Bulgaria e Romania. In calo anche i matrimoni misti ed i divorzi sempre più eseguiti all’estero, per ridurre tempi e a volte i costi.

    Giulia Onori