ITALICUM, ACCORDO A META’ TRA RENZI E BERLUSCONI – di Simone Lorusso

Il patto del Nazareno tra Pd e Forza Italia è ancora una volta l’argomento del giorno a Palazzo Chigi. Dopo un’ora e mezza è terminato l’ennesimo incontro tra il premier Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, svoltosi nella giornata di ieri. L’oggetto di discussione è stato la nuova legge elettorale, l’Italicum, che doveva essere sottoposta a modifiche affinché convergessero gli interessi di Forza Italia e Pd. Ebbene, l’incontro ha avuto sì un accordo, ma solo parziale. Infatti il compromesso è stato raggiunto soltanto per quanto riguarda la soglia per il premio di maggioranza, che passa al 40 per cento dal 37 della precedente versione, e sul voto di preferenza, invocato da tutti ma costretto a scontrarsi con le liste bloccate previste dal precedente ordinamento.

Questo sistema elettorale vigente, il famoso ’Porcellum’, ha il difetto, tra gli altri, di aver impedito una nuova classificazione all’interno di una lista tenendo conto delle preferenze e il nuovo accordo si propone di lasciare questa metodologia soltanto per quanto riguarda i capilista, escludendo gli altri iscritti, liberi di prendersi delle posizioni adeguate a seconda dei voti ricevuti rispettivamente. Insomma, un atto doveroso ma che comunque non è riuscito a venirsi incontro né sul destinatario del premio, se sia lista o coalizione, né sulla soglia minima d’ingresso. Questa è candidata ad essere la questione più difficile da risolvere, con la richiesta del 3 per cento, voluta dal PD, e di almeno 4 punti percentuali, avvicinandosi agli 8 punti della versione precedente, avanzata da Forza Italia, con l’obiettivo di attrarre a sé gli altri partiti di centrodestra.

Si avverte, dunque, una situazione di gelo che sembra insinuarsi anche dentro il Pd stesso, con l’avversione forte della minoranza del partito. E mentre Renzi si affetta a dichiarare di “non aver bisogno di un altro mandato” e che “è il momento più delicato della legislatura perché i nodi al pettine stanno venendo tutti insieme”, la sensazione forte è che l’incontro tra i due politici, l’ottavo in undici mesi, abbia portato ad una nuova ’vittoria mutilata’.