L’ASSE ROMA-BERLINO ALL’INSEGNA DI UN’EUROPA SEMPRE PIÙ FORTE. RENZI: ‘LE COSE CHE CI UNISCONO SONO MAGGIORI DI QUELLE CHE CI DIVIDONO’

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    “Italia e Germania sono unite nel chiedere un’Europa più forte, più Europa. “, è raggiante il presidente del Consiglio Matteo Renzi, al termine dell’incontro bilaterale di Berlino con Angela Merkel. Dal canto suo, la cancelliera ha ribadito che “faremo tutto ciò che è in nostro potere perché la Gran Bretagna resti nell’Unione Europea”, a proposito del referendum in Gran Bretagna e del rischio Brexit. Quindi Renzi ha ripercorso i temi trattati nell’incontro, iniziando dall’immigrazione: “Sui rifugiati siamo dalla stessa parte, ci vogliono regole chiare, rispettate e verificate giorno dopo giorno. L’Italia è pronta a fare la propria parte, conosciamo il dramma degli esseri umani comprati e venduti dagli scafisti, in Italia noi diciamo schiavisti. Siamo pronti a fare ogni tipo di sforzo e anche a superare le incomprensioni registrate”.  Sforzi che, inevitabilmente, comportano anche spese non indifferenti: “noi siamo disposti a fare la nostra parte – ha spiegato il premier -non abbiamo alcun problema sui 3 miliardi per la Turchia, l’Italia è da sempre disponibile. Stiamo solo aspettando che dalle istituzioni europee diano alcune risposte su dei quesiti che abbiamo formulato sul modo di intendere questo e altri contributi”. Anche perché, ha sottolineato la Mekel, l’Italia “è uno dei Paesi che è rimasto sin dall’inizio colpito da questa crisi”, motivo per cui  è all’ordine del giorno un “controllo dei confini in modo da porre fine alla migrazione illegale”. La cancelliera ha anche commentato la situazione economica italiana, accogliendo con positività la questione “dei posti di lavoro, Renzi ha iniziato con un’agenda di riforme molto ambiziosa che credo stia andando nella giusta direzione”. Poi la flessibilità: “c’è una discussione legittima tra di noi, abbiamo sulla politica economica non sempre la stessa posizione” ma “ci diciamo le cose con il sorriso e gli ideali sono comuni”, ha dichiarato il presidente del Consiglio, a cui hanno fatto eco le parole della Merkel: “La cosa è che una comunicazione da parte della Commissione europea sulla flessibilità viene interpretata in maniera diversa”.

    M.