LA CATALOGNA HA RAGIONE DI ESISTERE CON GLI INDIPENDENTISTI DEL CENTRODESTRA

    Come da previsioni, nella notte il fronte indipendentista ha stravinto in Catalogna. Il partito più votato è stato ’Ciudadanos’ (partito di centrodestra nato nel 2005), assicurando così alla candidata Ines Arrimada 37 seggi, tre in più rispetto ai 34 ottenuti da ’Junts per Catalunya’, schieramento guidato da Puigdemont il quale, da Bruxelles ha convocato una conferenza stampa in merito. Dei tre schieramenti indipendentisti, la performance peggiore è quella registrata da ’Esquerra Repubblicana’, che con ’soli’ 32 seggi ha definitivamente peso la speranza di assurgere primo partito indipendentista della Catalogna. Crescono di contro i socialisti, passando da 16 a 17 deputati. ’Punita’ anche la neutralità mostrata in questi mesi da ’Catalunya en Comù’ (corrispettivo catalano di ’Podemos’), rapprsentato proprio dal sindaco Ada Colau che ha vsto scendere i seggi da 11 ad 8. Oltre ai popolari, male gli indipendentisti di estrema sinistra del ’Cup’ (ala movimentista e radicale della coalizione di Puigdemont), che vedono crollare da 8 a 4 i loro seggi. Dal canto suo Elsa Artadi (alla guida di ’JuntsxCat’), commentando gli esiti delle urne, ha positivamente affermato che “il mandato popolare per formare il governo e per continuare a lavorare per gli obiettivi politici del loro programma, consentirà di tornare a un governo legittimo in Catalogna con il ritorno e l’investitura del presidente Puigdemont”. Dal canto suo il premier spagnolo Mariano Rajoy ha immediatamente convocato una riunione del comitato esecutivo nazionale del Pp, proprio per discutere dei risultati elettorali in Catalogna, e ’capire’ quali saranno le conseguenze politiche. C’è infatti da sottolineare che i popolari catalani, rappresentati da Xavier Garcia Albiol, hanno dovuto incassare una sonora batosta, attestandosi all’ultimo posto dei votati, divenendo l’ultima forza politica del nuovo Parlamento catalano con appena 3 deputati.
    M.